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GUARIRO’ NELL’ORTO. GARDEN CLUB- PERUGIA: ORTI E GIARDINI TERAPEUTICI E SOCIALI. UNA ORTICOLTURA CHE FA BENE.

PICCOLI ORTI FUORI TERRA DA CRESCERE. Inseriti in attività scolastiche. Mettere i semi nella terra e veder crescere una piantina fino a raccoglierne succosi pomodori o riconoscere dal profumo salvia rosmarino  lavanda, prendere confidenza con i ritmi della natura da protagonisti. Una attività che insegna anche ad affinare le proprie abilità manuali e a lavorare in gruppo, a stare insieme. E assaggiare poi i propri frutti. (Orti scolastici: Daria Nicoletti giornalista; David Grohman Università di Perugia).  Piantare i bulbi è un far proprio il concetto di attesa  perché dalla semina al frutto ne passa del tempo. Lo spazio verde diventa allora uno spazio educativo importante, utile ad acquistare consapevolezza del sé. Questo avviene anche in bambini che hanno bisogno di terapie occupazionali e di riabilitazione psichiatrica. E coltivare un orto diventa un “coltivare se stessi” perché nelle “situazioni  più naturali e semplici non si coglie la disabilità” e al termine del percorso si può apprezzare un generale miglioramento cognitivo e comportamentale (Anna Rita Roscio, Ospedale Niguarda Milano; Paolo Danielutti Ass. Amici Centro di Riabilitazione V. di Capua)

 

ANCHE NEI  RAGAZZI AUTISTICI si individua un approccio partecipativo verso l’agricoltura che è la disciplina che risponde meglio al loro bisogno  di semplificazione autentica: se pianto un pomodoro poi nasce un pomodoro. Ogni aspetto- il  seminare, il piantare, il coltivare, il  raccogliere-può essere diviso in piccole fasi e ripetute più volte e quotidianamente, fino a raggiungere una autonomia sempre maggiore e costante. Poi vi è l’ occasione di interagire con l'esterno per il commercio del prodotto, una terapia che può diventare una attività lavorativa. L’ orto piantato richiede l’utilizzazione di supporti facilitatori come cartelli, strisce o cartoncini colorati, utilizzati come indicatori per la irrigazione o per comprendere il livello di maturazione raggiunto, indicato da un rosso più o meno intenso, perchè anche capire se un prodotto è maturo è difficile per questi ragazzi. E apprezzare il prodotto finito diventa un progetto di vita.( Anna Cirronis fondazione Aurap, Casale Forabosco Perugia). Anche i ragazzi con gravi e gravissime disabilità possono sfruttare nella loro alimentazione quotidiana un orto a Km 0 creato nella loro struttura di accoglienza per migliorare la qualità dal punto di vista della appetibilità alimentare (Istituto Serafico di Assisi)

IL GIARDINO  SENSORIALE per i malati di Alzheimer della struttura protetta di Fontenuovo, nasce nel 2011 da una idea della dottoressa Cesarini, geriatra del centro. La fruizione di una area verde continua ha effetti positivi sulla demenza, inoltre il verde terapeutico creato per la struttura ha incrementato nello stesso tempo la percentuale di verde urbano di Perugia. Nella creazione del giardino sono state necessarie diversi tipologie di indagine- normativa, botanica, strutturale- per superare alcuni elementi negativi e raggiungere quella indicazione terapeutica ottimale della massima libertà con il massimo controllo e sicurezza. Un ambiente funzionale, rassicurante e interattivo. Una voliera, una piccola fontana, piante non urticanti, non velenose, non spinose e possibilmente aromatiche e vellutanti, vialetti da poter percorrere ammirando, toccando, profumando, ascoltando, e anche gustando fragoline posizionate ad altezza giusta. Anche i colori sono fondamentali: bianco, giallo, il blu, il grigio, il rosa, sia nei fiori che nelle foglie. Ombreggiamento graduale, suoni gentili, profumo di fiori e il gusto di piante che producono piccoli frutti. Una armonia per raggiungere quella stimolazione sensoriale che ritarda la demenza.Tutto questo è stato descritto e portato a Milano durante l’ Expo 2015 (Aldo Ranfa, Biologia applicata, Università  di Perugia)

 IL RECUPERO SOCIALE nelle carceri può usufruire della cura del verde. I reclusi possono sfruttare le loro conoscenze o impararne nuove che ne faciliteranno il reinserimento sociale e lavorativo  con il coinvolgimento in attività imprenditoriali legate all'agricoltura. Destinare le aree verdi dei penitenziari ad attività agricole, trasformando e commercializzando i prodotti, e formando i detenuti per inserirli nelle aziende agricole regionali:  piccole attività come l'apicoltura, la coltivazione di erbe officinali, la creazione di vivai  o di piccoli frutteti. Un percorso di "terra a km 0" che aiuti a dare nuova motivazione alla vita dei detenuti,  che insegni loro un nuovo lavoro per ritrovare dignità anche dietro le sbarre. Come l’ orto- vivaio della Casa circondariale di Bollate “ Vivaio a ingresso (quasi) libero” dove si effettuano anche corsi di giardinaggio. Cascina Bollate inoltre organizza più volte al mese  un giro gratuito nelle serre e nel vivaio in carcere della durata di un paio d'ore, con la possibilità di acquistare le piante (Susanna Magistretti, Casa di reclusione di Bollate- Milano). Il verde dei detenuti di Capanne di Perugia, l’ “Orto amico” è  stato ad esempio premiato con l’Oscar Green 2014. In questo carcere la vera libertà è nell’orto,  nei dodici ettari di terra- frutteto, oliveto- ortaggi in pieno campo e in quattro serre-, e la crezione di un allevamento di polli, con tanto di macello aziendale. Lavorare campi, la gioia di vedere i prodotti crescere, la bellezza di sentirsi utili e positivi. (Bernardina di Mario, Casa Circondariale di Capanne- Perugia)…

 

GLI ORTI PER ANZIANI sono un fenomeno in continua  espansione, dove l’occupazione diventa un modo per tenersi sempre in attività e nello stesso tempo per condurre una nuova qualità della vita, attraverso il movimento e una sana alimentazione. L’orto diventa, insieme ad altre attività culturali, ricreative, artistiche, un modo per favorire e consolidare la socializzazione degli anziani. (Gianfranco Lamperini -Ancescao; Michela Franeselli- Università di Perugia)

 

GLI ORTI DI INTERESSE SOCIALE  sono anche quelli di aziende che hanno fondato una impresa in grado di dare lavoro a persone in difficoltà, come disagi legati all’abuso di alcol o droghe, e aiutarli, attraverso la cura e la manutenzione del verde, ad un reinserimento lavorativo. Formando così dei veri professionisti ( Andrea Mati- Cooperativa Giardineria Italiana)


                                                                                    GUARIRO’ NELL’ORTO

                                                                                   CONVEGNO NAZIONALE

                                         AULA MAGNA FACOLTA' DI AGRARIA - BORGO XX GIUGNO- PERUGIA

 

Promosso dal Garden Club -Perugia in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali dell’Università degli Studi di Perugia.

 

marilena badolato

 

 

 

AUTHOR - Marilena Badolato