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L’AGOSTO DI CORCIANO. CORCIANO FESTIVAL- 52° AGOSTO CORCIANESE.

IL CORCIANO FESTIVAL  quest’anno racconta una storia antica. Quella di Ascanio  della Corgna, “marchese di Castiglione del Lago, Castel della Pieve e Chiugi, governatore perpetuo con mero, misto impero e potestà del gladio”,  nel V centenario della nascita. Diversi territori ne hanno raccolto le gesta e oggi le rievocazioni legate a quelle vicende del “capitano di ventura, maestro d’armi e d’ingegneria militare”, attraverso mostre nelle lussuose residenze, itinerari a tema, eventi, dibattiti  percorsi integrati volti a valorizzare i paesaggi,  diventano strumento importante di coscienza storica e di promozione turistica.

 

“ASCANIO DELLA CORGNA, uomo grande nel suo tempo, fu un valido architetto militare del’500 e migliorò le fortificazione di mezza Europa. Amato e rispettato dai suoi soldati, si impegnò come generale cristiano in combattimento aperto a Lepanto. Fu amante delle arti, soprattutto della pittura e della poesia; fine umanista aveva fatto anche studi classici. A Perugia, nel 1534, fu nominato, con Lamberto Della Cornia, capitano per il rione di Porta S. Susanna e, come nobile, fu annoverato fra i Savi dello Studio Perugino; partecipò, con i giuristi Giulio Orandini e Ristoro Castaldi, a gare accademiche, dando prova di profonda preparazione”. Cantato persino da poeti come Cesare Caporali che, ospite nella villa marchionale di Castiglione del Lago, gli dedicò il poemetto Gli Orti di Mecenate, dove celebra le bellezze del giardino con i fiori che compongono quadri raffiguranti celebri avvenimenti della storia, con  i rami che si dispongono in maniera tale da creare mirabili edifici e opere di scultura. Caporali, Cesare, Vita di Mecenate di Cesare Caporali.( Nell'Accademia degli Insensati di Perugia detto lo Stemperato). All'ill.mo et ecc.mo Sig. Ascanio della Corgna Marchese di Castiglione, in Venetia, presso Giov. Batt. Ciotti, 1602. E Caporali, Cesare, Gli orti di Mecenate, Perugia, Tomasi, 1642. Anche  Filippo Alberti gli dedicò alcune delle sue Rime: “ Sorge sovra le palme e sovra i pini, lieto e superbo, il tuo bel cornio, e parmi che solo a chi vi sacra e trombe e armi, nobil suo pondo, i verdi rami inchini […]”. Alberti, Filippo (nell'Accademia degli Insensati di Perugia detto lo Stracco), Rime, all'Illustr.mo et Ecc.mo Sig.r Ascanio della Corgna, Marchese di Castiglione, & c., In Roma, Appresso Guglielmo Facciotto, 1602.

 

L’AGOSTO CORCIANESE riproporrà per la 52esima volta la  vista del borgo incantato  di Corciano, animato in queste giornate da musica, teatro, rievocazioni religiose e storiche, poesia e letteratura oltre a gastronomia tipica del territorio. Le arti visive si snodano nella mostra di antichi reperti nella Chiesa Museo di San Francesco con “Ascanio della Corgna. I Turchi e la  battaglia di Lepanto nel racconto dei contemporanei” a cura di Tiziana Biganti, Giovanni Riganelli e della Società Bibliografica Toscana e nella  mostra collettiva “Fiero Condottiero: allegorie tra arte e design su Ascanio della Corgna”, esposizione curata da Andrea Baffoni e Francesca Duranti e composta dalle opere di giovani autori emergenti e da quelle degli studenti del corso di Fotografia del Nid.  Nella sala del Consiglio Alessandro Truffarelli la mostra “Orme del III millennio”, 16 litografie di Aldo Canzi, mentre  in corso Rotelli 10 spazio alla mostra “La banca dei Saperi”, con il sostegno di BCC Umbria a favore dell’editoria per la promozione e la conoscenza del territorio. Il teatro ripropone il Decameron di Boccaccio con “Dieci novelle di fortuna amore ingegno e addirittura virtù” , mentre il panorama musicale offre importanti protagonisti con Oblivion, Tosca, Arcelli e Zavalloni, ma anche “Canti e danze alla corte dei  Della Corgna”. E ancora la presentazione di libri all’ "Horto del Pievano” dove si parlerà tra l’altro anche di “Egnatio Danti e il calendario”, una importante riforma di quei tempi, di “Letteratura arte e storia alla corte corgnesca”, dell'  “L’amore ritrovato”, il carteggio tra Isabella de’ Medici e Paolo Giordano Orsini, e ancora della nuova narrativa umbra, mentre  l’ “Arte del porre e del levare” proporrà “Sculture a Corciano tra il XV e il XXI secolo”.

 

E  GIOCHI MEDIEVALI  tra i Rioni del Castello di Corciano, serenate di menestrelli  tra aperture di taverne, hostarie, e serate dedicate a Bacco e al vino; la rituale e storica  “Processione del lume”, dono del cero da parte della Magistratura corcianese alla parrocchiale di Santa Maria Assunta al canto di laudi medievali,  con lettura di antiche preghiere tratte dal canto di Corciano e di Perugia ( cod. Vat Lat. 4834 sec. XIV)  e il “Corteo quattrocentesco del Gonfalone”, il celebre drappo dedicato a Maria Assunta e commissionato a Benedetto  Bonfigli durante il riacutizzarsi della peste,  a ricordare la liberazione dei prigionieri Pro amore Dei, e  dove interverrà anche una rappresentanza del corteo del Rione di Porta Sant’Angelo della rievocazione storica “Perugia 1416”. Cene golose con i sapori dei piatti tipici della Taverna del Duca o di quelli dello storico Ristorante Il Convento immersi nella bellezza e frescura del suo ampio giardino.  Quindici giorni dove la storia rivissuta e attualizzata può insegnare quanto ancora quell’epoca ci ha lasciato in eredità:  profonde  testimonianze culturali legate a luoghi dove si vissero vicende dense di avvenimenti.

 

 

La salma di Ascanio Della Corgna da Roma giunge a Perugia. “ Il giorno 11 dicembre (1571), con pompa straordinaria, per la spesa di 4000 scudi il cadavere fu portato da San Pietro a San Francesco dei conventuali. Dopo i religiosi venivano dodici giovani gentiluomini perugini i quali vestiti con cappe, saje, berrette, ricoperti di velo nero sino a terra, trascinavano dodici bandiere con croce rossa con l’arme del Marchese ed eran tramezzati da tamburi vestiti di nero che sonavano lentamente mentre marciavano. Dopo questi venivano l’armi dei fanti con un bellissimo corsaletto dorato con spada al fianco, che portavano il Conte Gilberto degli Oddi e il Conte Uguccione Bigazzini. Jacopo degli Oddi portava lo scudo dorato, Trailo Signorelli la spada, Ascanio Montesperelli la celata, Signorello Signorelli la picca e il capitan Lorenzo Consoli una sopravveste di velluto cremisi guarnita di broccato e trine d’oro. Dopo di ciò venivano cinque cavalli coperti di nero, tramezzati da quattro capitani vestiti di nero. Trascinavano quattro carretti da cavallo con croce rossa in mezzo e quattro trombetti che davan debolmente fiato alle trombe. Il capitano Fabio Villani e il capitano Annibale Sisti guidavano il cavallo del Marchese per le redini... E dopo veniva su un lettuccio di velluto nero con coperta di tela d’oro, il corpo del defunto tutto vestito di nero con robone foderato di zibellino, con spada a lato, con 22 mute di sei persone per volta destinate a portarlo, seguito da 200 fanciulli vestiti di nero con torce accese in mano. Dietro il defunto veniva il capitano Piergentile Tidei Vice Marchese di Castiglione con tutta la famiglia del Marchese in fila per due; e infine il Magistrato dei Priori, gli Auditori del Cambio, l’Università dello Studio e infine i suoi sudditi e il popolo della città.” (da "Il Signore del lago" di Venerio Cattani - Edizioni Duca della Corgna)

 

 

                                         CORCIANO  FESTIVAL- 52°AGOSTO CORCIANESE.

                                                              DAL 6 AL 21 AGOSTO 2016

cultura@comune.corciano.pg.it    turismo@comune.corciano.pg.it    segreteria@prolococorciano.it

ufficio stampa: Federica Cesarini ufficiostampa@corcianofestival.it

 

 

marilena badolato

 

AUTHOR - Marilena Badolato