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UMBRIA LIBRI ’16. MARIA ROSARIA LUZI: ” NEL CUORE FERITO DELL’ESSERE”.

Una “liturgia poetica” la presentazione della nuova raccolta di poesie di Maria Rosaria Luzi “Nel cuore ferito dell’essere” oltre all’incontro affettuoso con una amica. Un momento d’emozione grazie al flauto di Andrea Ceccomori, ora dolce ora roco e graffiante, sensualissima voce nelle poesie d’amore, e all’altrettanto intima e appassionata voce di Claudio Carini alla lettura.

 

Il cuore ferito è quello di Maria Rosaria, ma ancora vitalissimo, che scopre nella poesia il suo magico elisir di perenne giovinezza. La gioia del dire con parole liriche e appassionate, la forza del ricordo che genera speranza, e soprattutto la voglia di vivere e l’amore:  “Di notte, quando la pioggia di fine inverno/ goccia a goccia batte sui vetri,/ io penso a te/a un tempo passato/eppure presente./ Mi lusinga la tua voce/la grazia d’un sogno/tra desiderio e sofferenza/fino a che non m’addormento/ sul tuo cuore”. Il “sentimento d’amore” qui personale, ma di una immensità universale, è sottolineato da quell’isolato “ io penso a te” e da “sul tuo cuore” che ancora permangono a lacerarne il ricordo, come lo stillicidio di gocce di pioggia, tra ansia e dolore del ricordare, ma con l’arrivo del sonno è la vita fisica a prendere il sopravvento, pur circondata da quell’abbraccio che diventa culla di battiti del cuore. Nelle poesie ritornano i temi cari dell’amore,  della madre, degli amici, dei paesaggi dei luoghi amati, la nostalgia del passato che spesso “ brucia dentro”, ma  smorzata sempre da quella joie de vivre spalmata tra le righe, che tra i versi trova la sua collocazione nel “malgrado tutto” del voler vivere la propria vita, unica e irripetibile.

Il ritmo dei componimenti  rivela una struttura sinusoide verso il lato destro della  pagina dove, nella stessa lirica, ricorrono le parole chiave, quelle dolorose e quelle che invece donano speranza, perché i  poeti raggiungono la musicalità del verso attraverso le immagini o attraverso il suono delle parole stesse o ancora attraverso i temi trattati, quel fil rouge sconosciuto a tutti, persino a loro stessi, ma che uno studioso di versi può individuare. In Maria Rosaria la vita è qualcosa che resiste alla storia, ai tempi e ai luoghi. Resiste anche agli accadimenti, ai dolorosi fatti  di cronaca. Un inno alla vita che non ti aspetti e che emerge sempre tra le pagine con un persistente sguardo tenero da fanciulla, apollineo. Anche il rapporto tra la vita e la morte è guardato con disinvolta partecipazione come bagaglio dato a tutti e quindi da condividere per alleggerirne il significato.

 

La poesia di Maria Rosaria è ordinatrice, ricostruisce l’armonia del mondo, apre le porte alla meraviglia, così anche il dolore può avere la sua luce, può raccontare il viaggio dell’uomo sulla terra, le sue ferite, i pericoli, la sua faticosa speranza. Qui  il sapore della vita vince sulla morte. In questa “vocazione” dell’esistere. “Nel mio ultimo viaggio porterò con me lo stupore della vita.” scrive l’autrice. E questo è il suo grande messaggio.

 

                                                    UMBRIA LIBRI ’16 – IL CUORE D’EUROPA

                                                                           Presentazione del libro:

                                      Nel cuore ferito dell’essere. Di Maria Rosaria Luzi. Morlacchi Editore.

Con interpretazioni poetiche e musicali di Claudio Carini e Andrea Ceccomori. Sono intervenuti Sandro Allegrini, Donato Loscalzo e l’Autrice.

 

 

marilena badolato

AUTHOR - Marilena Badolato