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BLACK & WHITE FOR & FROM AFRICA. MOSTRA DI ARTISTI AL CERP ROCCA PAOLINA- PROVINCIA DI PERUGIA

Oltre 100 opere di 56 artisti italiani per Umbria Terra di Maestri e 14 africani per Maestri d’Africa in Terra d’Umbria, per un mese di eventi, dal 13 dicembre al 12 gennaio 2014, al CERP- Centro espositivo della Rocca Paolina. L’evento conclusivo di domenica 12 gennaio, ultimo giorno della grande rassegna di arte contemporanea tra Italia e Africa e tra solidarietà internazionale e locale, sarà alle ore 16.30 Poesia per Voce e Sax a cura di Anna Maria Farabbi e Alessandro Musco. A seguire alle ore 17.30 saranno battute all’Asta le 120 opere di artisti italiani ed africani esposte, un sicuro investimento in solidarietà. Le risorse ricavate, attraverso il programma Umbria, Terra di Maestri, che è l’iniziativa 2013 di United Artists for&from Africa, andranno in parte a costituire il fondo per i prestiti di GSI Italia a singoli e famiglie in condizioni di disagio nel nostro territorio regionale e, nella restante parte, a finanziare gli interventi della stessa Associazione in Burchina Faso.

 

Massimo Diosono con Enso, due opere di inchiostro su carta e cenere su tavola per lo stesso soggetto, quasi un messaggio, uno scuro e coinvolgente “ombelico del mondo”; accanto Matteo Basile e il suo Sguardo a Pechino, stampa lambda su alluminio, per occhi orientali sul mondo; più avanti Maria Teresa Romitelli e i suoi Pilastri del Tempo, tecnica mista su tavola, grandi tavole totemiche colorate di sole-il giallo-, di mare-l’azzurro-, del rosso del fuoco e del celeste del cielo, portano incisi i ricordi del tempo, vi leggo memorie scomparse e memorie ritrovate, violate, tornate, andate, abbattute, sepolte, amate, negate, strappate, separate, pesanti o splendenti, memorie dimenticate, svanite. Dirompente è l’Africa di Dago Ousmane Ndiaye in La Guerra, foto su lastra plastica, in mezzo a detriti e rovine un uomo seduto legge un giornale titolato La Guerre, è a piedi nudi, in terra scarpe abbandonate senza lacci; di Lilanga Georges, acrilico su tela, un Senza titolo di figure sagome colori simboli colorati africani, simbiosi di esseri in una straordinaria vitalità, persone e maschere; come disegni di geometri tribali saranno in Esther Mahlangu, che dominano lo spazio rettangolare secondo un ritmo stretto e serrato. “Solarissimi” i due acrilici su tela, Senza titolo, di Tchif fatti di terra, argilla, pigmenti, colla, corda e colori su tela, profumano di vento e di sole e mostrano il rapporto tra il colore, la materia e lo spazio mentale. Nella parete opposta grandi foto su carta fotografica sempre di Dago Ousmane Ndiaye: sono le tre Femme Terre, dove la coinvolgente fisicità femminile di corpi è mescolata al fango e alla terra d’Africa; accanto di Ochieng David, Battle in the city, acrilico e flatting su tela, dove la città di Malindi in Kenia, è “attaccata” da un anziano “centauro” mitologico, metà uomo e metà cavallo, con un bazooka in mano. A lato appoggiata sul pavimento una bomba aperta a forma e dimensione di bara rivestita di seta, è pronta ad accogliere la sua vittima di guerra. Perché in e di guerra si muore. Mentre accanto Loona, che sta per Leonard Ngure, nella sua opera Senza titolo, scrive che non c’è Pace senza Giustizia. Tra le sculture interessanti e futuribili Gli Antenati, i cromosomi XX e XY di Danilo Cerquaglia, in ferro e raku; di Gianluca Murasecchi i Numen, carta pasta su mixed media e colature di colore nero splendente o i Quetz Alcoati, dove in un elemento lo stesso autore installa splendenti chiodi di acciaio a formare una lucente corazza e dello stesso autore anche Textudo, pigmento bianco e nero elastomerico su mixed media. Di Lucilla Ragni il suo Studio per voce intervallo, tecnica mista su carta e su tavola, intervento sonoro, ambiente, che sembra mostrare la plastica sonorità delle onde nel loro diffondersi nell’ambiente da una rossa ugola aperta. E sono tanti altri gli artisti a vestire di colori e messaggi forti le pareti del Cerp. Voglio terminare con God Almighty e il suo Senza titolo: un gigantesco Cuore rosso d’Africa innalzato da un uomo verso il Cielo a chiedere Pace Giustizia, e forse Amore come Solidarietà. Il messaggio “universale” che l’organo cuore diffonde nel mondo, perché, come afferma Thomas Merton, più si fa buio più è necessario aprire il cuore alla luce.

 

“Umbria, Terra di Maestri è uno dei piccoli tasselli di una risposta, pubblica e privata alla richiesta di aiuto che ci viene posta, con voce lontana dalle donne di FAA I TUORA, l ‘Associazione di aiuto alle donne di Burchina Faso, figlia naturale di GSI Italia, e con voce rotta da un pudore mortificato dei nuovi poveri a noi così vicini nelle nostre città”.

United Artists for&from Africa – Umbria Terra di Maestri- 13 dicembre 2013- 12 gennaio 2014

CERP- Rocca Paolina-Provincia di Perugia

marilena badolato maribell@live.it

AUTHOR - Marilena Badolato