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NUTRITION DAYS: DE GUSTIBUS (NON) DISPUTANDUM EST 1

Sarà infatti De Gustibus, cioè parliamo di gusto. Il Ben-Essere, questo il tema dell’evento Nutrition Days, è anche nel movimento e nella conoscenza storico-antropologica della nutrizione, passata e futura. Sarà una maratona culturale. E così avremo Piedibus e (De) Gustibus: una domenica trascorsa tra il verde dei parchi e dei giardini per sapere che camminare fa bene al corpo, e in luoghi storici dove la cultura parla della nostra città e di un “ tempo alimentare” diverso dall’oggi per arrivare forse a comprendere meglio le scelte odierne.

Le teche e le vetrine del museo Nazionale Archeologico dell’Umbria rimandano, dal bagliore del cristallo, suppellettili vasellami e strumenti rinvenuti negli scavi, corredi di mondi affascinanti e lontani e oggi più vicini per le conoscenze, per i ritrovamenti, per quello che di nuovo si saprà. Presso gli Etruschi il cibo aveva una funzione sacrale, un viatico per l’aldilà. Come alimentazione è netta la dicotomia tra gli Etruschi del mare e quelli che abitavano le zone interne della grande Etruria: tra alimenti carnei a base di pesce dei primi, e le carni allevate e consumate da noi ancor oggi nei secondi, soprattutto ovini, e la selvaggina cacciata nei gruppi gentilizi. Nette anche alcune caratteristiche comuni: gli Etruschi maestri della coltivazione dei cereali, oltre che dell’irrigazione, con studi futuristici sui terrazzamenti e sulla rotazione delle colture e il miglior modo per irrigarle. L’Etruria felix era un grande ubertoso territorio, a cui i Romani attingevano in caso di guerre o carestie: farro, orzo, antichi cereali, legumi. Il miele era quasi venerato dal mondo etrusco sia per il suo colore aureo, che per il sapore che addolciva e/o mitigava certe preparazioni come il vino, sia per la cera il cui commercio era fiorente. Non ultima, l’ammirazione verso l’organizzazione sociale perfetta delle api delle quali si esaminava, per trarne auspici, il volo. La donna era presente al banchetto etrusco, unica figura femminile dell’antichità a mangiare insieme agli uomini, ed era accanto al suo uomo anche nei sarcofagi familiari, dove spesso appariva raffigurato anche il cibo, sotto forma di focacce di farro.

(De) Gustibus, percorso storico, antropologico e di gusto.

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marilena badolato      maribell@live.it

AUTHOR - Marilena Badolato