Blog

UMBRIA JAZZ 13: DANILO REA E RENATO SELLANI PER ARMANDO TROVAJOLI

In questo concentrato-distillato di emozioni che è Umbria Jazz, a ritmo di swing, jazz e blues, stasera il jazz parlerà italiano con la musica di Armando Trovajoli e nell’interpretazione di due grandi pianisti nostrani Renato Sellani e Danilo Rea. Trovajoli e il suo piano jazz, personale, elegante, colto, di raffinata essenza, con quel tocco leggero. Non solo jazz, ma anche repertorio classico e musica e melodie che hanno commentato più di 300 film con l’arte del suono come in Sette uomini d’oro, che apre la serata, dove la fantasia creativa dei pianisti ha il sopravvento sul tema che riaffiora. O il pezzo portato al successo da Sofia Loren, Tu che m’hai imparato a fa’, attacco dolce e melodico e a seguire improvvisazione di artista di jazz: Sellani, oltre settant’anni di note, segue la fisiognomica del pianoforte, si confonde con la tastiera, solo le mani appaiono e scompaiono veloci nei tasti. Segue Danilo Rea in un crescendo coinvolgente: sembra il pianoforte più bello del mondo, mentre le mani impazziscono dentro scale velocissime ascendenti e discendenti di impossibili improvvisazioni dove il tema è ripreso, disatteso, ripreso di nuovo, lasciato, ampliato. E’ l’omo mio, tratto da Rugantino, commedia musicale del 1963 di Garinei e Giovannini. E ritornano nomi della storia italiana della musica, come Tata Giacobetti del Quartetto Cetra, che creò con Trovajoli il pezzo dedicato a Frank Sinatra, Dimmi un po’ Sinatra. Segue, sempre a 4 mani, Profumo di donna, storia fragile amara e solitaria, ma bella solo come una struggente melodia sa esserlo: 2 artisti, vis à vis, a parlare di femminilità. E’ melodia e tristezza enigmatica insieme, mentre, per un magico richiamo di sguardi, parte l’improvvisazione, la fantasia va sciolta per altri sentieri del suono, emozionando sempre con quella virgola finale che chiude all’improvviso. Dopo la dedica dei due pianisti a Trovajoli scomparso da qualche mese, lettere di una “corrispondenza musicale” inviate come dolce saluto da lontano, si termina con le arie tratte dal Rugantino, che è tutto permeato dalla musica del Maestro. Le melodie scandiscono le note per esaltarle, poi le legano insieme per farle scendere giù fino in fondo all’anima, unite alla ritmica che colora le ombre. I pianoforti sembrano stare appena un attimo indietro nel tempo, neri e sospesi. Il tema ora riaffiora ora si nasconde, inframezzato da fantasiosi accordi liberi che lo lasciano e poi lo riprendono in Roma nun fa la stupida stasera, il brano che segue, riconoscibilissimo, un best- seller mondiale: e le stelle, più brillarelle, ora stanno a guardare note più lunghe trattenute o battute e il tema conosciuto, sotto abili mani, si amplia e vola lontano. Bis richiesto da applausi scroscianti, mentre affiorano le note di Donna, tutto si fa per te…, con le voci del Quartetto Cetra: altri tempi, altra dolcezza, tra profumi e languidi amori, note inframezzate da Rea col refrain I like to be in A-me-ri-ca…Applausi e standing ovation di un pubblico emozionato. All you need is jazz!

Fuori, per un aperitivo nelle nuove realtà di Perugia, inaugurate proprio in questi giorni.

Perugia, la mia città, è una piazza di suoni.

Umbria Jazz 13: Concerto Renato Sellani e Danilo Rea

Omaggio a Armando Trovajoli. Teatro Morlacchi- Perugia

marilen badolato maribell@live.it 8 luglio 2013

AUTHOR - Marilena Badolato