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WALLS, LE PARETI DEL CERP ROCCA PAOLINA: TUTTI I COLORI DELL’ACQUA

Quanti sono i colori dell’acqua. Quando è oceano o mare, lago, fiume, stagno, rivolo, ruscello, quando è pioggia, o goccia per un attimo ferma; quando si mescola al cielo o permea la terra da lei liquefatta, quando è salute nel bicchiere, trasparente oro da bere che nutre il pianeta. Walls, le pareti del CERP, accolgono e “trattengono” l’acqua nel suo linguaggio del mondo: l’acqua come bene prezioso, riserva inesauribile ormai quasi esaurita. L’Arte riflette, dal punto di vista stilistico e contenutistico, sui cambiamenti in atto, terreno universale di incontro e sviluppo di culture diverse e diverse civiltà, riflette su un bene comune.

Cheng Jang Gang. Aprono la mostra i suoi Uccelli, tutti olio su tela, e l’Uccello 8 si appoggia su fiori d’acqua, rimembrando uccelli di stoffe di seta orientali appoggiati su rami nudi, come in Uccello 6, 2012 olio su tela, o su steli di fiori sottili. Tradizione autentica di una Cina conosciuta e amata nei disegni, nella levità, nella perfezione del tratto nell’armonia dei colori della compostezza orientale.

Accanto Zhang Zhan col bellissimo Beauty in the Garden, olio su tela del 2012, intricato azzurro groviglio d’anima e d’acqua di piante di case, acqua che sussurra note azzurre dal ponte. Così in The Plank Bridge, sempre olio su tela del 2012, si intravede si intuisce un ponte, rudimentale passerella confusa sull’acqua, avvolta dalla vegetazione di rami e piante e foglie che chiudono, aggrovigliano e catturano il paesaggio, lo stesso colore a coprire e uniformare: un grigio di mille stille bianche di luce d’acqua che tornano, anche evidenti, in Still water, stessa tecnica ad olio del 2012, ancora acqua, dove stille e vento sembrano muovere l’acqua gli alberi la natura in una immagine unica.

Yuan Xiao Feng. Vola paesaggio, ricchezza e studio del dettaglio di aerei che sorvolano a bassa quota o si inabissando con un perfetto “ tuffo verticale” nell’acqua. L’iperrealismo ironico delle opere, in Aeroplano getto LB, acrilico su cartone del 2011, si palesa nell’autore che rappresenta se stesso a orecchie tappate, protette a difesa di un bang supersonico, una bianca aureola di luce che circonda un vicinissimo aeroplano.

Ma Lin e i suoi Incontro, incontro di corpi, maschili e femminili, che però non si fondono, non si abbracciano, fantasia e oltre. In Corpo e Braccio,2012 acrilico e carboncino, visi, mani, braccia maschili e femminili affastellano un corpo, rimanendo però ben distinti e divisi, forse un’unica intelligenza? In Corpo riflesso 2, olio su tela del 2012, il corpo maschile è per metà immerso nell’acqua diventando quasi sirena di squame, mentre in alto il volto è nascosto nella boccia di vetro di un perplesso pesce rosso. Nel Colosseo e stadio di Pechino,2010 acrilico e carboncino, un cinese con veste tradizionale imperiale stringe tra le braccia, tiene in mano ben saldo il nostro Colosseo (ormai sei mio!), mentre una  ragazza, vestita all’occidentale, tiene in braccio un groviglio di linee moderne, lo stadio nazionale cinese. In Dialogo, Russia da una parte e Cina dall’altra, sembrano voler colloquiare, ma in mezzo a loro troneggia un bel punto interrogativo.

Sandro Bini e la città che rivela l’anima. Un’ “anima  di colori.” L’aria delle città rende liberi” afferma Edward Glaeser nel suo libro Il trionfo della città. Le città sono motori dell’innovazione, sono simbolo dell’ingegno umano, la summa dell’essere e del divenire come capacità di produrre pensiero. Città acquose di linfa vitale. Armoniose nella loro totalità, i colori della luce di Sandro Bini parlano di queste nuove polis. New York, tecnica mista su tela del 2012, dalle mille sfumature del mondo, così diversa da Napoli, Spaccanapoli aperta in due da un lungo corso che l’attraversa, quasi una ferita aperta. Bella Siviglia tecnica mista su tela del 2011, nei rossi e bruni della sua mediterraneità, così opposta alla grigia Bruxelles, 2011 e stessa tecnica, rischiarata solo da qualche lampo di giallo, sprazzo di luce. Parigi è invece tutta azzurra come la Senna che permea del suo colore il cielo le case tutta la città.

Elvio Marchionni e queste figurazioni così rinascimentali di classica ispirazione, quasi mistiche. Eppur fragili nei tratti e nelle tinte, quasi che il tempo li abbia offuscati, e l’intonaco disperso. Dipinti-disegni, come se l’autore fosse anima prima che uomo, come se le mani dipingessero modelli antichi di forza e fragilità insieme, la poesia facendosi quadro. I suoi Strappo sono di classica serenità, interrotta dallo strappo del tempo. Colori tenui di tinte smorzate, anticate per un Rinascimento di volti di madonne e bambini, di case strappati alla modernità.

Maurizio La Bianca. Difficili interpretazioni classicheggianti colorate d’antico di modernissime intuizioni. In Antiche visioni medio occidentali, olio su tavola del 2012, visioni di colonnati e volti e altre apparizioni immaginifiche si rincorrono, come anche in Giochi della mente, che sono colori figure segni. Bellissima è E l’acqua si perse nell’acqua, olio su tavola del 2011, dove figure oniriche, simboli, classici, cieli e inferi, visi contorti che vogliono dire, sembrano mescolarsi all’acqua e al cielo, sono tutti Scorci con presenze, come titola un’altra opera l’autore stesso, un olio su tavola del 2012. Passato nel colore e futuro nelle forme si fondono, umano e divino sembrano giocare insieme nella mente affastellati in un percorso molto intimo.

Luigi Frappi è la conoscenza antica. E’ il vedere oltre. I colori, le tinte e le sfumature dell’acqua, cieli e specchi d’acqua in armoniosi paesaggi nostri. La sua terra è ritratta sempre con passione, con quel tocco di sublimazione amorosa che fa di un quadro realista e di una pittura paesaggistica, un anelito, un respiro diverso, un’aria che lo attraversa, una bellezza disarmante. Cielo verde e acqua delle sue vedute sono il cielo il verde e l’acqua dei nostri paesaggi, in queste sue “vedute” un po’ “universali”, in realtà c’è tanto affetto personale, tanta umbritudine. Nella Veduta centrale, così ben illuminata in mezzo alla stanza a volte del Cerp, quel chiarore soffuso e diffuso che illumina i verdi grigi azzurri dell’acqua e delle piante che lambiscono le sponde, si ripresenta, minuscolo punto in fondo a destra sull’angolo estremo, come se lo stesso paesaggio si ripetesse, ma celato allo sguardo e solo immaginato, lì in fondo nel quadro, così lontano. Bella anche la Veduta immaginaria, olio su tela, con le rocce, stratificate, con i rossi e i marroni che si rincorrono a spiegare l’età, l’origine, la storia.

Insomma l’acqua protagonista di ispirazioni diverse, materia così indomabile, così inarrestabile nei suoi inconoscibili percorsi e nelle sue forme, nei suoi colori, nei suoi sapori nei suoi odori.

L’acqua incolore, insapore, inodore…

L’acqua la insegna la sete. La terra, gli oceani trascorsi. Lo slancio, l’angoscia. La pace, la raccontano le battaglie. L’amore, i tumuli della memoria. Gli uccelli, la neve. Emily Dickinson

TUTTI I  COLORI  DELL’ACQUA-

Mostra di artisti cinesi e italiani  curata da Franca Calzavacca e Alberto D’Atanasio

CERP-ROCCA PAOLINA. PROVINCIA DI PERUGIA

marilena badolato         maribell@live.it 13 marzo 2013

AUTHOR - Marilena Badolato