Incontri a tema

Incontri a tema

Da questo studio nascono gli incontri a tema, mai banali, perché mai casuali, ma frutto di studi a tavolino, anche con esperti di ogni settore, dalla pittura, alla scultura, alla musica.

Da qui nascono gli abbinamenti possibili, gli esperimenti sempre supportati da studi e con l’aiuto di tecnici di ogni settore, mai improvvisazioni quindi, ma scoperte emozionanti del sesto senso, quello che riunisce i precedenti solo con la sensibilità del captare, spesso della casualità, certe volte del vedere prima o oltre quello che gli altri normalmente vedono.

In questo contesto vale la massima di Michelangelo: “assai acquista chi perdendo impara ”, solo liberandoci da certe cristallizzazioni, disimparando certi luoghi comuni, certi stantii modi di pensare, possiamo vedere oltre quello che c’è, e c’è veramente tanto e sempre tanto da imparare…

Fin qui tutto bene…il difficile è stato iniziare ad andare veramente oltre, a volare, cioè senza più steccati mentali, riuscire a creare crossroads of flavours, contaminazioni tra le varie bevande o cibi, ad es i Chocotè, dove la cioccolata va sciolta non nell’acqua, né nel latte, come si faceva nel ‘600-‘700, ma nel tè aromatizzato.

Di pari passo allo studio e agli appunti su cosa significa degustazione, sulle regole basilari di abbinamento, su come degustare, andavano le sperimentazioni emozionali pratiche.

Cioè studio di abbinamenti diversi. Insieme alle ricette storiche, tesaurizzate anche grazie alla ricerca delle Fornelle di tutta Italia e ovviamente patrimoni regionali di gusto, andavano avanti le ricette attuali o attualizzate al momento. Perché questi colori nel piatto, perché qui Rossini o piuttosto Verdi, perchè l’arpa o quando i fiati o solo pianoforte, o la soprano che canta, meglio il jazz con questo tipo di vino, meglio la musica americana degli anni ’50 per concludere e con questi dessert, quale lettura infiliamo che può creare una emozione supplementare, cosa ci voleva trasmettere l’autore che noi possiamo trasfondere in una preparazione culinaria, quanto c’è di intuizione personale, quanto di conoscenza e quanto di socialmente condiviso, sarà tutto compreso, capito? Bisognava creare insomma CONTATTO E CONSENSO.

Non tutti sanno che la nostra storia ha influenzato enormemente la nostra cucina.

La cucina italiana è “ un modo”, “uno stile”: ingredienti (la materia prima), masticabilità, varietà, territorio, gioco tra memoria e passato, sguardo al futuro, cioè innovazione permanente.

AUTHOR - Marilena Badolato