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MONDOTONDO: STEFANO BOTTINI AL CERP-ROCCA PAOLINA-PROVINCIA DI PERUGIA

Poeta d’immagini è Stefano Bottini, in realtà fotografo d’architettura, traduce l’architettura dei luoghi in foto. Ma fotografare il vero e mostrarlo poi con l’occhio stupito di un tutto tondo filtrato da materico vetro o acqua non è forse fare poesia d’immagine, non è forse scoprire e aver scoperto un nuovo rimario? Non è presentare il mondo come superficie riflessa di un sogno? Fotografo poeta, tra sogno e tecnica, che questo è la fotografia, in bilico tra creazione e schema rigido da rispettare, obiettivo da inquadrare. Homo faber, artigiano dalla straordinaria manualità-la mente, la mano e qui anche l ‘occhio-, che scivola, ed è netta la progressione, verso un homo creator, soggetto attivo e produttivo, performativo e manipolatore dei contesti: l’uomo crea il suo mondo e il suo campo di possibilità. La realtà appare altra da come noi la vediamo e, fanciulli stupiti, ci chiediamo il perchè non l’abbiamo vista prima? Perché non l’abbiamo immaginata così? Stefano Bottini assembla, ricostruisce e le immagini diventano improvvisamente quelle di domani. Il fare fotografia si traduce in opere dagli innovativi linguaggi che comunicano, contrastano e insieme si riconciliano con il fascino dell’antichità rappresentato dalle pareti del CERP della nostra Rocca Paolina. Novanta opere divise in sezioni, quella Metafisica di edifici, stadi, chiese, di città viste con occhio classico e tecnico nei particolari che colpiscono; poi quella Surrealista, onirica, i contorni dilatati dall’acqua, sfumati dal vetro di ciò che riflette deformando, anzi riformando ex novo una forma, e infine il Mondotondo, tramite un terzo occhio, un macchinario che collocato al centro di una piazza, la riflette a 360° e al contrario. Per vedere come sarebbe il mondo capovolto.

E così’ si susseguono Milano e la Stazione Centrale, del 2010, una bolla di bellezza sospesa sul traffico-passeggeri; o le trasposizioni di moda su luoghi architettonicamente importanti come Moda d’Epoca, Perugia 2008, riflesso sartoriale d’epoca sull’età del nostro Palazzo dei Priori. O ancora la Bacheca Magica, un magico trompe l’oeil che riflette il nostro Arco di San Pietro riflesso in vetrina dal cinema Zenith. L’impressionismo poi dei colori sfocati, illanguiditi dall’acqua come l’Arno da Ponte delle Grazie, Firenze 2008, un “ vero acquerello”, o l’Omaggio a Monet, Orvieto 2012, il Duomo di Orvieto che cambia progressivamente colore e si spenge con l’imbrunire. E inizia poi Mondotondo, un riflesso controllato su una semisfera, che riprende una piazza intesa come universo statico, ma in movimento: in esso prevale un equilibrio dinamico, simboleggiato dal cerchio e dalla sfera, viste come le figure più perfette in quanto espressione di sintesi tra forze centrifughe e centripete. Come sentimento futurista di spirale colorata, appare così piazza IV Novembre II, Perugia 2010, la nostra cara Piazza della Fontana, come non l’avevamo mai vista o immaginata. Il mondo al rovescio come spesso funziona o ci appare.

Emozionante la Madame con neve, Perugia 2012, la nostra statua, la giovane donna ricoperta di ghiaccio che emerge dalla fontana di Piazza Italia: bianca sullo sfondo di bianchi marmorei palazzi. Così indifesa appare, immagine quasi sospesa e surreale nel concreto, gelido inverno perugino.

Il netto cammino in progress di queste foto – immagini alle pareti, insegna che l’occhio non basta più. Immagine come immaginare, andare oltre, inventare e scoprire nella nostra mente immagini nuove. Ancora nuove possibilità. Recupero, manualità, creatività, invenzione, il fatto che siamo capaci, ci siamo resi capaci, di generare prodotti nuovi per nuovi “prodotti culturali”: un messaggio per l’uomo del terzo millennio.

Stefano Bottini fotografo d’Architettura

Dalla Rappresentazione Metafisica a quella Onirica

5 settembre – 22 settembre 2013

Cerp Rocca Paolina – Provincia di Perugia

marilena badolato maribell@live.it

AUTHOR - Marilena Badolato