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AGRITURISMO LE MANDRIE DI SAN PAOLO- ASSISI

IL LUOGO E’ DELIZIOSO. Anzi molto bello. A mezza costa del Monte Subasio e nello stesso tempo a cinque minuti dal centro di Assisi. L’ultimo tratto è strada di montagna, tra macchia mediterranea e macchie d’ulivi, così tanti che disegnano il paesaggio e condiscono a tavola il cibo preparato da questo agriturismo, “Le mandrie di San Paolo”, nome curioso, accanto alla Basilica di San Vitale che ricorda il santo eremita, poi benedettino di Santa Maria di Viole e la festa che ogni anno questa frazione di Assisi festeggia a giugno con il Palio" acqua cum canistro” per ricordare l’eremita che viveva in assoluta povertà, munito solo di un canestro per raccogliere acqua. L’antica fattoria del monastero benedettino è oggi l'agriturismo Le mandrie di San Paolo, a ricordo della primitiva localizzazione. Da qui parte il sentiero nel bosco che arriva all’Eremo delle carceri di Assisi.

 

POSTO INCANTEVOLE, PANORAMA MOZZAFIATO, casale immerso nel bosco e piscina che guarda tutta la piana di Assisi, in basso, nella sua interezza, nella sua coinvolgente bellezza, le camere immerse nel verde della natura, un tempo la stessa di Francesco. D’estate davanti al casale i tavoli raccontano del buon cibo, qualità, genuinità e niente altro, l’olio d’oliva del proprio frantoio, che ha vinto anche premi d’eccellenza, cucina sincera, senza voli pindarici basata su una splendida materia prima. D’inverno, come oggi, davanti al grande camino il cibo racconta storie, le nostre di sempre. Che ogni tanto rifocillano l’animo. E vergate in parete le scritte dedicatorie dei clienti che passano da qui e lasciano i loro ricordi di affetto e ringraziamento.

 

OGGI HO BISOGNO DI CAMINO, DI FUOCO E LEGNA E DI CIBO “COTTO ALLA BRACE”. Ho bisogno di caldo e di ricordi. Sarà perché pochi giorno fa è nevicato, strano in questa primavera di gennaio. Cibo nostro in questa grande cucina di un tempo, ora sala-ristorante: dagli antipasti ai dolci, tutto veramente autoctono e a km 0. Gli animali da cortile sono lì accanto per chi predilige le carni, pollami, conigli, agnelli; le verdure dell’orto cucinate all’antica maniera, persino le patate cotte sotto la brace tornano a raccontare della tradizione umbra della cottura sul fuoco. Immancabile la "torta al testo" già pronta sul cestino del pane e che accompagnerà tutte le preparazioni. Dalla "coratella d'agnello" al  tartufo e al cacio e pepe nei primi di pasta tirata a mano, dagli strangozzi, pasta fresca senza uova, ai taglierini, tutti con farina propria macinata a pietra, ma anche gnocchi e altre prelibatezze di sfoglia fresca ripiene di bontà. I profumati salumi, i pecorini e le ricotte accompagnati da quelle composte che Elena, la giovane padrona di casa, prepara con la cipolla dolce di Cannara e la mela cotogna colta lì accanto.

 

LA NOSTRA RISTORAZIONE E’ CAMBIATA perché sono arrivati i figli. Le nuove generazioni hanno preso in mano le osterie, gli agriturismi, i ristoranti trasformandoli, portando più attenzione alla materia prima, alle cotture, al servizio, e fedeli a una tradizione adattata ai tempi. I figli e le figlie, dando comunque continuità al modello della gestione familiare su cui poggia la ristorazione, stanno facendo un gran bel lavoro, sono cuochi di oggi che non solo cucinano benissimo, ma conoscono i prodotti che lavorano e hanno coscienza dei gesti che compiono, sono capaci di comunicare con i loro clienti e sanno promuovere il territorio. Una nuova impostazione che guarda al piacere e al gusto, ma che non trascura la questione della sanità fisica di chi mangia, unitamente a quella dell’ambiente dal quale proviene il cibo.

 

PERSINO NEL DESSERT c’è lo zampino di Alessandro ed Elena, nel loro miele millefiori e nella “nocciolata”, gianduia e olio d’oliva, una crema di nocciole home made che delizia, scivola lussuriosa sul palato e lì si esalta, senza appesantirlo di inutili e dannose componenti grasse. E a seguire per i golosi c'è il "dolce trittico" e ancora le immancabili ciambelline al vino, olio e anice e i biscotti all’uvetta e timo.

 

UNA CUCINA VERA E DI GRANDI CERTEZZE come il territorio che circonda il casale immerso nel bosco che racconta storie di eremiti e di santi, un agriturismo vero con i suoi animali, l’orto, le erbe spontanee, che dona la tranquillità della quiete che anche i giovani proprietari Alessandro ed Elena infondono, supportati in cucina da Gino e Daniela. Non vi sono novità, ma grandi certezze e di questi tempi non è certo poco.

 

marilena badolato   gennaio 2015

AUTHOR - Marilena Badolato