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BUON NATALE. 200 ANNI DI “INFINITA SPERANZA”: L’INFINITO DI LEOPARDI.

“'IO NEL PENSIER MI FINGO”. Dove lo sguardo fisico non arriva, arriva quello interiore di una infinita speranza. Da uno dei più grandi poeti italiani, giovanissimo e già immerso in quello studio "matto e disperatissimo sulle sudate carte". La grande modernità e l’importanza del suo pensiero e della sua opera sono un manifesto per la cultura italiana ed europea.

 

TRA SENSAZIONI, FANTASIA E SENTIMENTI in apparente contrasto: sensazioni visive- la siepe che dell’ultimo orizzonte il guardo esclude- ma –mirando interminati spazi-; auditive – sovrumani silenzi e profondissima quiete- ma -il vento odo stormir tra queste piante-; la fantasia – l’infinito silenzio-ma- a questa voce vo comparando- e- l’eterno-ma-le morte stagioni e la presente-; il sentimento-ove per poco il cor non si spaura-ma- il naufragar m'è dolce in questo mare-.

 

«Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
E questa siepe, che da tanta parte
Dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
Spazi di là da quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissima quiete
Io nel pensier mi fingo, ove per poco
Il cor non si spaura. E come il vento
Odo stormir tra queste piante, io quello
Infinito silenzio a questa voce
Vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
E le morte stagioni, e la presente
E viva, e il suon di lei. Così tra questa
Immensità s'annega il pensier mio:
E il naufragar m'è dolce in questo mare.»

 

COSI’ “L’infinito” è un inno alla forza dell’immaginazione, dove il fantastico sottentra al reale. “I limiti devono servire non per fermarci, ma per insegnarci a guardare oltre, a vedere le infinite possibilità che abbiamo dentro di noi"(Olimpia Leopardi).

 

BUON NATALE

 

marilena badolato

 

AUTHOR - Marilena Badolato