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FESTIVAL VILLA SOLOMEI 2014: CONCERTI AL CASTELLO DI SOLOMEO-CORCIANO

 

 

UN CALICE DI FRESCO PROSECCO, mentre l’aria si colora di suoni. L’aperitivo scorre in gola e tutto il borgo, il castello, risuona di melodie diverse negli angoli, nelle piccole piazze, accanto a vasi di fiori o a ulivi perenni, e la musica rimbalza, e tendi l’orecchio e vai verso il suono. Ascolti quello che viene dalla chiesa di San Bartolomeo, suono d’organo restaurato e “ritrovato” con perizia artigiana, quello storico di Adamo Rossi, e arrivi al teatro e all’anfiteatro sotto le stelle che sicuramente verranno stasera ad ascoltare. E I CANTASTORIE, per le vie del borgo, interpretano ora la Rossiniana- Ouverture ed arie rossiniane nelle trascrizioni d’epoca per flauto e chitarra: al flauto traverso Fabio Ceccarelli e alla chitarra Fabiano Merlante e le note conosciute rimbalzano dall’alto e dal basso del muretto di pietra, uno dei tanti che cinge e circonda di lapidaria bellezza questo borgo: guardiamo e ascoltiamo, in estatica contemplazione. ORA IL SUONO ARRIVA DALLA PIAZZA DEL CASTELLO: è il duo Riverberi, sax soprano e organo, Pietro Tagliaferri e Stefano Pellini, con aggiunta la presenza del violoncello, Fabio Guidolin, e della rara voce di controtenore di Giovanni Duci che infonde un colore particolare e intrigante. INTANTO LA SPAGNA, IN MUSICA E DANZA, pregna il teatro, lo invade e diventa padrona, nel concerto aperitivo che è un viaggio nella musica iberica del ‘900, e sarà anche un viaggio nella danza del flamenco di Manuel De Falla, con le due Suite da El amor brujo: Danza del juego de amor, Danza del terror, Cancion del fuego fatuo, El circulo magico, Danza ritual del fuego, e dal Sombrero de tres picos: Danza del Corregidor, Danza de la Molinera, Danza del Molinero. Segue di Joaquin Nin Vieja Castilla e Andaluza, e ancora i grandi Albeniz e Granados, e Manolo Sanlucar, una delle voci più autorevoli della produzione flamenca e, su tutti, Federico Garcia Lorca, musicista prima che poeta, con Los Reyes de la Baraja, e i suoi ”versi musicali” perchè la parola non basta, la parola è il tramite delle normalità, mentre la musica va molto oltre la oralità, a descrivere l’ineffabile, la poesia, il sentimento, perché “…è il suono che affascina […] Possiamo dire che tutte le cose suonano. Suona la luce, suona il colore, suonano le forme.” ANCHE IL FLAMENCO VA OLTRE, PESANTE E LEGGERO, DENSO E AEREO, un flamenco sospeso tra la terra e il cielo pur così ancorato in terra, i tacchi che scandiscono il ritmo. Le mani obbediscono in alto, su in aria a catturare il respiro, le circonvoluzioni racchiudono pensieri e ritmo di passione. Gli autori si susseguono mentre il ritmo incalza, il violino di Klaidi Sahatci e la chitarra di Roberto Porroni seguono, ma il fulcro della luce è Josè Moro, danzatore di flamenco, che balla con plastica eleganza: le braccia in alto a veleggiare, i piedi a terra a regalare ritmo a queste mani che catturano l’aria, con mulinelli e vortici. E la trascinano dentro la melodia: la passione e la magia acquistano ossigeno e respirano. IL DANZATORE, CON LA SUA FIERA BELLEZZA, VOLTEGGIA E DONA RITMO E LEGGEREZZA INSIEME. Clima leggero e pesante di sensualità, quella strana consapevolezza magnetica che ritma con lo schioccare delle dita. Un flamenco passionale pur nella sua geometrica perfezione di passi, in quel volteggiare intenso, geometricamente costruito, lindo, netto. Il violino ora trilla veloce dal pizzicare delle dita sulle corde, il danzatore, di rosso bolero vestito, ruba la scena in un assolo fantastico che chiude De Falla con la Cancion de l’amor dolido. E STASERA, PIU’ TARDI, QUANDO LE STELLE SARANNO A BRILLARE nell’Anfiteatro sotto le stelle, sarà ancora ritmo latino con la Misa Criolla, un mix di profonda liturgia e ritmi ispano-americani, di Ariel Ramirez, compositore argentino che ha voluto realizzare una messa con ritmi e forme musicali della sua terra. Eseguita dal Coro Polifonico Canticum Novum di Solomeo, diretto dal M° Fabio Ciofini.

FUORI IL “ BORGO DEI DESIDERI”, pace e bellezza in un’oasi di perfetta armonia, così lontana dal presente convulso e caotico. La musica, le note riconciliano il sé e il mondo, e sembrano far svanire ogni umana consapevolezza. Questo è il nuovo Foro delle Arti, qui a Solomeo, “tra giardini e alberi ombrosi, con un teatro e un anfiteatro all’aperto, dove è possibile incontrarsi per conoscersi, con il desiderio di vivere, di meditare in silenziosa solitudine, o di ridere serenamente insieme”.

“Nella primavera del 1391, per volontà popolare, l’antico insediamento di Solomeo, un palazzo, un casamentum, dodici domus, due casalini e la chiesa di san Bartolomeo, viene fortificato e ha luogo la costruzione dell’attuale castello promossa da Meo Iohannis Cole, proprietario del palazzo maggiore. Il fortilizio fu costruito a ridosso del palazzo di sua proprietà: “ iuxta palatium dicti mei”. Sul finire del XIV secolo il castello di Solomeo doveva essere completato, ma si continuò ancora per qualche tempo a indicare l’insediamento con il termine di “ Villa”.

 

                                                                             FESTIVAL VILLA SOLOMEI

                Concerti al castello 27-28-29 Giugno 2014. Solomeo-Corciano. Fondazione Brunello Cucinelli.

 

marilena badolato   29 giugno 2014    maribell@live.it

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AUTHOR - Marilena Badolato