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IERI L’ARTISTA GIUSEPPE FIORONI CI HA LASCIATO.

COLORAVA il mondo. Persino quando era diventato grigio scuro, cupo per il Coronavirus. Creando mascherine coloratissime, ovviamente date poi in beneficienza, come sempre, per raccogliere fondi per il nostro ospedale. Era così Giuseppe Fioroni, Peppe, che ieri ci ha lasciato. Potremo fare a meno di lui? Della sua positiva visone del mondo. Potremo rinunciare a quegli eventi culturali, sempre brillanti, della sua Galleria d’Arte perugina, l’Artemisia, al centro della nostra vita culturale non solo con mostre, ma con musica e performance letterarie di poeti e scrittori? E con quei suoi gustosi siparietti musicali di stornelli popolari che conosceva a memoria e che amava suonare con la sua band di amici, con i tanti strumenti: dagli organetti, alle cornamuse, alle armoniche a bocca. Anche fine gourmet, che pur la cucina è arte interpretativa, e goloso intenditore come Accademico dell’Accademia Italiana della Cucina. Una eredità brillante di arte, di pensiero, di cultura unite a bontà d’animo, quella vera, genuina. L’ho saluto nella camera ardente allestita nel suo coloratissimo e vitale atelier indossando uno dei suoi famosi foulard dipinto di visi femminili, clown sorridenti, pappagalli multicolori, ricordando uno degli ultimi incontri in Artemisia, parlando della lunga storia del foulard. Ho immaginato un commiato forse come Lui voleva.

 

 

“Ognuno di noi, nel cammino della propria esistenza, dovrebbe percorrere il sentiero della conoscenza per indirizzarsi verso la luce”. (Giuseppe Fioroni. Nella luce, nel colore- giugno 2018)

 

ciao peppe  

 

marilena

 

AUTHOR - Marilena Badolato