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IL GARDEN CLUB- PERUGIA NELL’ATELIER DI ANTONELLA PARLANI: LA TECNICA DELL’ACQUAFORTE.

MEGLIO QUANDO PIOVE, introduce Antonella Parlani parlando del lavoro sull’acquaforte che adesso, davanti a noi socie del Garden Club sta magicamente creando, qui nel suo Atelier di Corciano. Meglio con l’umidità e con il fresco, quindi e guardando le mani che si muovono veloci, certe e sicure, rimango affascinata da questa tecnica, per me quasi al limite del “paranormale”.

 

LA LASTRA METALLICA, per tradizione di zinco o di rame, dopo essere stata levigata e sgrassata, viene coperta da uno strato sottilee  uniforme di cera per acquaforte, poi annerita con nerofumo per rendere la cera più resistente all'azione degli acidi e più visibili i segni. Con una punta di acciaio, leggermente arrotondata, si esercita una pressione sufficiente a scoprire il metallo, tracciando il disegno che comporrà l'immagine. Si immerge poi la lastra incerata in una bacinella contenente acido diluito, di solito acido nitrico (chiamato anticamente "acqua forte"), che morderà il metallo in corrispondenza dei segni incisi. La varietà delle punte usate, i diversi tipi di mordente, la concentrazione e la temperatura dello stesso, la durata del tempo di morsura che condiziona la profondità della colorazione, consentono di ottenere molteplici effetti in fase di stampa. Completata la morsura e rimosso lo strato protettivo di cera, la lastra viene inchiostrata a caldo. Operazioni laboriose e ripetute per la stampa di ogni copia. Ora la lastra viene fatta passare, insieme con la carta, fra i cilindri del torchio, macchinario affascinante, i quali, esercitando una fortissima pressione, fanno penetrare la carta nei solchi dell'incisione. La lastra, schiacciata dal torchio, lascia sulla carta un'impronta detta "battuta" che incornicia l'immagine.

 

E LE IMMAGINI a noi dedicate stasera, sono tutte floreali, rose, tulipani, ma qualunque immagine si può riprodurre, dai monumenti agli oggetti, ai paesaggi, tutto legato alla fantasia, all’estro, alla abilità tecnica dell’artista.

 

L’ORIGINE dell'acquaforte risale al Medio Evo, periodo in cui si usava l'acido nitrico (dal Latino aqua-fortis, definizione degli antichi alchimisti) per incidere fregi e decorazioni su calici, su armi e armature. Successivamente, tra la fine del XV e l'inizio del XVI secolo, il nome e la tecnica vennero adottati dagli artisti incisori. E nel 1600, sembra in Olanda, nasce anche la tecnica dell'acquatinta, che consente di ottenere diverse tonalità e sfumature.

 

TUTTO QUESTO aiuta a comprendere il fascino sottile dell'acquaforte, vera stampa d'arte, che, riportandoci indietro nei secoli, ci fa riscoprire quei valori che esaltano l'ingegno ed il lavoro manuale dell'uomo in un'epoca tecnologica come la nostra.

 

ANTONELLA PARLANI, allieva " di bottega" del caposcuola della grafica umbra Padre Diego Donati, nello studio del maestro, situato nel convento di Monteripido, apprende le diverse tecniche dell'incisione e della stampa calcografica, scoprendo una particolare vocazione per la tecnica dell'acquaforte e della tecnica alla poupèe. Dopo aver restaurato un antico frantoio del '400 nel borgo medievale di Corciano, vi trasferisce lo studio- laboratorio e fonda il "Centro d'arte Il Mulinaccio", luogo preminente dove lavora e sperimenta l'arte calcografica unitamente ad altre forme di espressione artistica come il design di linee di ceramica, illustrazione di libri, la scenografia floreale e la realizzazione di eventi in luoghi storici. Nel corso degli anni ha realizzato numerose serie di acqueforti e acquetinte che fanno parte di raccolte pubbliche e private spaziando dal piccolo formato per arrivare ad espressioni di collages di incisioni e in tecniche sperimentali di grande formato. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti ed è stata insignita di vari titoli come quello di "Cavaliere Ufficiale dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana" e di "Accademica di Merito" dell'Accademia di Belle Arti "Pietro Vannucci" di Perugia. Ha esposto in numerose mostre personali e collettive in Italia e all'Estero.

 

 

 

marilena badolato

AUTHOR - Marilena Badolato