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LA “CUCINA” DI SAN PIETRO A PETTINE: IL TARTUFO DALLA CAVA AL PIATTO CON PASSIONE E CURIOSITA’.

QUI NELLA “CUCINA” di San Pietro a Pettine, dove si mangia tartufo dalla cava al piatto. Dove la passione regna sovrana e il prezioso fungo ipogeo viene interpretato con rispetto e curiosità degli anni duemila.

 

APRO CON GLI STRANGOZZI, non può mancare la pasta dei luoghi per antonomasia, che sono integrali, serviti con una sinfonia di profumati pomodorini e una allegra grattugiata di tartufo estivo. Dal Piennolo al Corbarino, ma alcuni confit a donare quella zuccherosa letizia che lega benissimo i sentori terrosi dello scorzone estivo. E il piatto diventa subito per me un confort food: indietro nel tempo a cari ricordi familiari di quando mia suocera, spoletina doc, in occasione della vigilia di Natale li preparava proprio con pomodoro e tartufo nero, il melanosporum che rallegra le feste di fine anno, raccontando la storia del grande Paracucchi, cuoco dalla antesignana genialità, che li aveva preparati in questo modo per un pranzo di nozze.

 

ORDINO POI IL FILETTO DI PODOLICA: è succoso e morbido dalla cottura perfetta, servito con un giro di pesto al basilico, mentre i pinoli sono sparsi intorno interi come piccola agnizione di gusto in bocca, e coperto da tartufo estivo a lamelle. Accanto, a legare il tutto, una spruzzata d’olio Ciarletti, il pluripremiato Notturno di San Francesco e piccole incursioni di indivia belga a donare freschezza in questa torrida domenica di fine agosto.

 

E NON POSSO farmi mancare la salsa di nocciole, ricca densa pingue profumata, vera passata di nocciole (i noccioleti dei luoghi), a farcire due piccoli cannoli dalla sfoglia dolce, sottile e perfettamente croccante. Qui il sollievo è donato da un sorbetto alla carota con petalo di rosa brinato, una chicca colorata, che avrei preferito ancora e ancora e ancora…

 

TUTTI i piatti offrono uno spettacolo per gli occhi che si armonizza perfettamente con il luogo estremamente curato nei dettagli, nel verde rigoglioso, nell’insieme di rustica pietra umbra e stile loft moderno con una splendida terrazza all’aperto e una sala dalle ampie vetrate che invitano a “sorseggiare” ogni tanto anche il panorama della bella Valle Spoletana. Un regalo la suggestione della piccolissima chiesa medievale di San Pietro a Pettine, XIII secolo, con gli affreschi perfettamente restaurati. Completa il tutto l’ottima accoglienza dello staff composto da ragazzi giovani e professionali.

 

I LUOGHI E LA NATURA sono interpretati con gusto ed equilibrio. Forse è questo il segreto:  i piatti acquistano quell’ equilibrio cromatico e gustativo anche grazie all’armonia che si respira tutto attorno.

 

 

marilena badolato

 

AUTHOR - Marilena Badolato