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“MONDO ORTENSIA”: GARDEN CLUB PERUGIA.

SI DICE che la seconda regina del giardino, dopo la rosa, sia la  ortensia. Per la sua bellezza. Coltivata per la forma perfetta e il colore dei germogli fiorali. Un mondo fascinoso, questo delle ortensie, raccontato da Mauro Di Sorte dell’ “Associazione Amici delle Ortensie”, e collaboratore dei Vivai Tara, sulle rive del lago di Bolsena. Una chiacchierata interessante che, varietà dopo varietà,  apre un mondo di conoscenze su questo fiore, la cui vera diffusione  in Europa si ebbe con l’introduzione delle varietà asiatiche che presero in breve tempo il posto di quelle americane fino ad allora conosciute. Caratteristiche delle diverse varietà, coltivazione, concimazione, potatura e luoghi preferiti.

 

DEL GENERE HYDRANGEA, l’ortensia  è una pianta antichissima, di cui sono state trovate tracce fossili collocabili in era Terziaria. In Inghilterra nel 1736 si parlò di una H. arborescens, proveniente dalla Pennsylvania. In America il nome Hydrangea comparve per la prima volta nel testo Flora Virginica del naturalista olandese J. F Gronovius,  a cui aveva ampiamente contribuito con i suoi studi l’americano John Clayton. Nei giardini giapponesi, invece, l’ortensia era già nota durante il diciassettesimo secolo, ma l’accesso alle sue varietà era praticamente impossibile. Quello che chiamiamo fiore nell’ortensia in realtà è un’infiorescenza, cioè un insieme di numerosi piccoli fiori, fertili e sterili. I fiori con grandi sepali sono sterili e non producono semi, ma servono per attirare gli insetti che invece si posano sui piccoli fiori fertili in grado di produrre semi. Di una particolare forma sferica e in natura nei colori bianchi e rosa che, con un terreno a ph di 4.5, diventano azzurri e blu. E vi sono varietà che facilmente assumono questo colore, quelle  che gli inglesi chiamano “good bluers”. L’ortensia viene coltivata prevalentemente come cespuglio, ma anche come rampicante e ad alberello. In linea generale è una  pianta molto resistente e difficilmente muore, anche se vive in un terreno poco adatto o magari in una posizione troppo soleggiata.

 

ALCUNI  DEI MAGICI NOMI. H. Macrophylla, Paniculata, Arborescens, Quercifolia, Aspera, Involucrata, Rampicante, sono le varietà più conosciute.

 

LE MACROPHYLLA  sono molto diffuse in Italia e le più ricche di cultivar. Provengono dagli altipiani della Cina e dalle zone montuose del Giappone,  per diffondersi poi abbastanza rapidamente in gran parte dei giardini europei. Globose e piatte nei fiorellini e con colori bellissimi dal rosa, al rosso, al bordeaux. Molto apprezzate quelle della serie “You e Me” come la Passion, la Love you kiss, e ancora la Merveille sanguinea di un bel rosa acceso, la blu-lilla Amethist, la Beautè Vendomoise e la Spike con petali sfrangiati molto particolari. La Sea Foam ha infiorescenze a corimbo tipo lacecap. Le h. macrophylla danno origine ad arbusti ampi, tondeggianti, con grandi foglie a cuore, che vegetano per tutta la bella stagione per poi disseccare in autunno, quando la pianta si spoglia, aspettando le nuove foglie all’arrivo della primavera.

 

LE PANICULATE, o ortensie di montagna,  sono tutte a fiore bianco e sopportano maggiormente il sole. Piante originarie del continente asiatico, Giappone e Cina, hanno un portamento arbustivo e si contraddistinguono per le ricche e abbondanti fioriture. Il fogliame è  verde scuro con profonde venature, dalle estremità  acuminate e margini dentati. I fiori estivi sono piccoli e riuniti a pannocchia, in genere di colore bianco-giallastro e rosa. Le piante di ortensia paniculata se vengono coltivate in condizioni ottimali, possono arrivare a raggiungere altezze di oltre tre metri. Sono utilizzate per la creazione di piccole siepi oppure di cespugli. Particolarissime la Praecox, la Daruma, la Limelight, la Floribunda.

 

ARBORESCENS E QUERCIFOLIA  sono le ortensie di origine americana. Robuste si adattano a terreni incredibili. La a. Annabelle è spettacolare, dai grandi fiori e molto eretta. Bellissima anche la Incrediball, dai rami forti e robusti. La quercifolia è una delle 180 specie di ortensia conosciute dall’uomo. Ha portamento arbustivo e si estende in larghezza piuttosto che in altezza. Le foglie sono simili, nell’aspetto, a quelle della quercia: ampie e lobate, verde scuro sulla pagina superiore e quasi argentate in quella inferiore. I fiori, bianchi e di media grandezza, compaiono dalla primavera fino all’autunno inoltrato e si raccolgono in ampie e fitte pannocchie. La più conosciuta è la Harmony, dalle infiorescenze rotonde invece che a pannocchia. Spesso sono molto pesanti e si piegano verso il basso fino a toccare il terreno. Altra varietà piuttosto comune è la Alice, più resistente alla luce è più rustica. La Snow Flake è caratterizzata da fiori con più sepali: ad ogni stadio della fioritura il colore vira dal verde al viola intenso, e dato che lo strato più esterno cambia prima rispetto a quelli interni, i fiori assumono sfumature multiple e via via più intense.

 

INVOLUCRATA E ASPERA. La prima fiorisce sulle gemme dell’anno, i colori dei fiori dal bianco al rosa tenue non sono influenzati dal ph del terreno. Bella la Midori Tama.  La aspera è caratterizzata da cespugli dalle grandi foglie, vellutate su entrambi i lati. Di notevoli dimensioni, imponente sia per l'altezza che per la larghezza, necessita di posizioni ombrose ed ampi spazi. Le  aspere e le involucrate sono ortensie che amano il buio totale e sono bellissime.

 

LE RAMPICANTI possiamo notarle abbarbicate a piante sempreverdi alle quali regalano il loro fascino.  Oppure ad abbellire pareti in zone completamente buie. Ne fa parte la Schizopragma,  bellissima e assai rustica, dalle infiorescenze piatte di colore bianco e profumate e la Petiolaris, anche lei bianca e lievemente  odorosa. Nei primi anni di impianto il suo accrescimento è un po’ lento. Il suo fusto, contorto e molto robusto, è molto decorativo anche nel periodo invernale

 

POCHE REGOLE : esposizione a mezza ombra, annaffiature  abbondanti e molto regolari, ma soprattutto senza ristagni d’acqua. La specie è infatti molto resistente alle malattie, ma i ristagni d’acqua possono provocare infezioni di natura micotica o batterica. La fertilizzazione migliore è organica autunnale e chimica al momento della potatura di marzo. La potatura  deve essere volta  alla pulizia dell'arbusto, rimuovendo eventuali fiori appassiti e i rami sottili, rotti o poco sviluppati, attenzione a non potare le gemme a fiore: si riconoscono perchè sono più grandi di quelle a legno.

 

UN PO’ DI STORIA: il nome Hydrangea deriverebbe dalle due parole greche hydros (acqua) e angeion (vaso),  per la particolare forma delle capsule seminali della pianta, che assomigliano a dei piccoli otri per l’acqua. Una volta arrivato in Occidente, il fiore è stato scelto come simbolo di molte famiglie nobili che volevano comunicare in questo modo il loro distacco dal “volgo”. Per questo motivo e anche per il significato della radice del nome ortensia, cioè  "stare nell'orto"  nel giardino, a significarne quasi un diritto esclusivo, viene considerato il fiore della superbia. Nell’antichità era il fiore dell'oblio e della dimenticanza: con le sue radici si realizzavano decotti e infusi che venivano serviti in occasione  di funerali. In questo modo era possibile cadere in un torpore che garantiva quell'oblio e quel distacco dalla realtà che mitigava il dolore e favoriva il contatto con le anime dei defunti. Infine, alcuni studiosi come Carl Peter Thunberg famoso botanico svedese, attribuivano all'ortensia qualità diuretiche e depurative.

 

TUTTE LE ORTENSIE sono considerate piante robuste che si adattano benissimo all’ambiente. A breve avremo la bella sorpresa di ortensie gialle e giallo arancio. Sembra infatti che gli statunitensi stiano lavorando da tempo per ottenere questa nuova colorazione.

 

 

                                                                       GARDEN CLUB PERUGIA

                                                                                   CONFERENZA

                                                                                   Le Ortensie

                                                                             con Mauro Di Sorte

                                                                     Vivaio Giardino Tara di Bolsena

                                                                              Hotel Plaza- Perugia

 

 

marilena badolato

 

 

AUTHOR - Marilena Badolato