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OTELLO AL FEMMINILE. TEATRO MORLACCHI- PERUGIA. 23-27 NOVEMBRE 2022.

UNO IAGO FEMMINILE regge l’Otello shakespeariano, in scena dal 23 al 27 novembre al teatro Morlacchi. Apre anzi lo spettacolo con un antefatto, come avveniva un tempo, ma intriso di modernità, di contemporaneità, relativismo e liquidità.“Questa storia ci riguarda tutti, i nostri ruoli vi puliranno gli occhi, lasciate che noi vi accompagniamo” perchè“la verità fuoriesce solo quando è raccontata dal falso”, un invito a guardare insomma questo Otello con occhi nuovi al di là della trama antica rispettata. Intanto solo donne in scena quando il teatro shakespeariano prevedeva soli attori uomini e qui già ci abituiamo da subito a un ribaltamento. E poi chissà se la gelosia tra donne sia la stessa cosa? Gelosia, il "mostro dagli occhi verdi", non è certo diversa se Iago, Otello e Desdemona sono donne. Gelosia verso il rivale, gelosia verso la carriera altrui (si chiama invidia), gelosia che riesce a trasformare la realtà deformandola e fa sembrare vero ciò che vero non è. E allora, in fondo questa storia ci riguarda tutti, un dramma che affonda le proprie radici in quella linea d'ombra su cui ogni essere umano cammina in cerca di un perenne equilibrio, nella speranza di non cadere mai.

 

LA POTENZA drammaturgica del triangolo Otello-Iago-Desdemona sta in un gioco che trasforma l'immaginazione in realtà e la realtà in immaginazione. “Io non sono ciò che sono”, dichiara Iago nella prima scena del primo atto. E ancora "Chi direbbe mai che in questa storia il cattivo sono io?"afferma costruendo il suo castello di menzogne, lui che in realtà agisce solo per "aiutare" l’amico Otello. E la confessione che farà allo stesso Otello è falsa, pur essendo reale. E qui entra in gioco il potere della parola. La capacità di dire e non dire, di suggerire, di insinuare per poi ritirarsi nell’ombra. Di costruire, da regista, una trama, una ragnatela possente.

 

UN LINGUAGGIO secco e diretto, lacerante, modernissimo, talvolta poetico che profuma d’antico. Qui la parola è protagonista, non è pura descrizione della realtà, ma strumento di creazione della realtà stessa. Dice la drammaturga Letizia Russo “Ogni destino, in questa tragedia, si compie attraverso la parola. Desdemona si innamora di Otello dai suoi racconti sulle sue gesta. Otello conosce il tarlo della gelosia grazie alle parole di Iago. E lo stesso Iago sottomette tutti, anche se stesso, alle proprie parole inventate o soltanto insinuate, fino a ridursi al silenzio”. Ognuno insomma ha superato il limite. E stiamo, noi spettatori, perennemente su due piani- il vero e il falso vero-la storia raccontata che tutti conosciamo e la sua drammatizzazione stasera così diversa e coinvolgente. Sullo sfondo la gelosia e la sua perennità, una fiducia persa, un amore che si spezza e che fa impazzire.

 

 

Multo quam ferrum lingua atrocior ferit” Ne ferisce più la lingua della spada.

 

 

                                                                                   

                                                                                   TEATRO MORLACCHI

                                                                                             OTELLO

                                                                                   da William Shakespeare

 

con Federica Fracassi, Lucia Lavia, Emilia Scarpati Fanetti, Valentina Acca, Ilaria Genatiempo, Viola Marietti, Federica Fresco.

 

regia Andrea Baracco

traduzione e drammaturgia Letizia Russo

scene Marta Crisolini Malatesta

costumi Graziella Pepe

luci Simone De Angelis

musiche Giacomo Vezzani

 

una produzione TSU-Teatro Stabile dell’Umbria

con il contributo speciale della Fondazione Brunello e Federica Cucinelli.

 

 

 

 

marilena badolato

AUTHOR - Marilena Badolato