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PICCOLO TEATRO DEGLI INSTABILI- ASSISI: LE CITTA’ INVISIBILI DI CALVINO IN UN CONCERTO SPETTACOLO DI MASSIMO POPOLIZIO E JAVIER GIROTTO.

 

“VIAGGI PER RIVIVERE IL TUO PASSATO O PER TROVARE IL TUO FUTURO ?” Chiede l’imperatore Kublai Khan al viaggiatore Marco Polo ne “Le città invisibili” di Calvino, testo magistralmente interpretato stasera da Massimo Popolizio e Javier Girotto, qui sul palcoscenico del Piccolo Teatro degli Instabili di Assisi.

 

I FUTURI NON REALIZZATI sono rami secchi del passato. Affascinante Calvino con le sue città impossibili, perché costruite di desideri e sogni . Tutte con nomi di donna. Tra le tante spiccano Diomira dalle sessanta cupole d’argento; Isidora, dove tutti i palazzi hanno le scale a chiocciola incrostate di chiocciole marine o Anastasia ricca di topazio, agata e calcedonio; Zobeide tutta bianca perché in fronte alla luna e con vie che girano su se stesse come un gomitolo, oppure Sofronia che è deformata da due mezze città, una fissa e l’altra mobile e smontabile ogni volta per trasferirsi in un altro luogo; e ancora Melania la cui popolazione è in continuo rinnovamento, o Zirma colma di dirigibili volanti o ancora Raissa la città perennemente triste, che però ha un filo invisibile che la collega a una città allegra, filo che non sa nemmeno di avere …

 

LE CITTA’ INVISIBILI di Calvino, sono una circonvoluzione di visioni fantastiche, oniriche, inafferrabili, utopiche. Una fuga infinita e deformante del sogno, o forse di quello che vorremmo. Un grande gioco sospeso su una padronanza assoluta della parola evocativa, suggestiva, emozionante. Ma lucidamente consapevole. E’ uno strano ritmo, come se il sogno incredibile fosse invece realizzato, attualizzato dalla parola, dalle combinazioni nascoste del linguaggio. Così la musica del bravissimo fantasista Javier Girotto che accompagna la lettura del testo interpretata magistralmente da Massimo Popolizio, acquista un ritmo singolare, una specie di jam session creata al momento per quei momenti in cui, quando la voce recitante tace, le note del sax, del clarino e dei flauti andini prendono il sopravvento. Le circonvoluzioni del testo sono affiancate da quelle della musica delle improvvisazioni di Girotto, che seguono, incalzano, fendono il ritmo partecipativo del mondo di Calvino, accompagnandoci in quelle atmosfere fantastiche.

Anche le città credono d'essere opera della mente o del caso, ma né l'una né l'altro bastano a tener su le loro mura. D'una città non godi le sette o settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda”. (Marco Polo)

 

VOCE SU VOCE, RECITANTE E STRUMENTALE. I due registri si fondono in uno spettacolo di assoluta emozione grazie a due grandi interpreti: Massimo Popolizio e Javier Girotto

 

Tutti i segni delle città si ripetono, si ripetono e ripetono perché continuano a esistere, a resistere malgrado tutto. Ma forse esistono solo all’ombra delle nostre palpebre abbassate (il sogno ?). Quali sono le ragioni invisibili per cui le città vivono e rivivranno? Perché la ricerca è continua. Non bisogna mai smettere di cercarla, la nostra città ideale.

 

                                                   PICCOLO TEATRO DEGLI INSTABILI – ASSISI
                                                  

                                                   MASSIMO POPOLIZIO E JAVIER GIROTTO
                                                        LE CITTA’ INVISIBILI di Italo Calvino

                                                                          Concerto spettacolo

Voce recitante  Massimo Popolizio
Musiche eseguite dal vivo  Javier Girotto
Cura registica  Teresa Pedroni
Aiuto regia  Elena Stabile
Produzione  Compagnia “ Diritto & Rovescio”

 

 

marilena badolato

 

 

 

 

AUTHOR - Marilena Badolato