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UMBRIA LIBRI 2014: STEVE MC CURRY ALL’ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI PERUGIA.

  FOTOGRAFIE DI VOLTI INTENSI sorridenti o drammatici, straordinariamente vividi, splendide immagini di vita vissuta da personaggi – archetipo di umanità. Foto che passano immortalate da uno scatto d’occhi. I colori, tanti, quasi come se l’occhio di McCurry fosse affascinato dall’iride e tutte le sue varianti. E come se il fotografo fosse sempre lì dove avviene qualcosa, come se lui fosse il privilegiato che intuisce una diversa verità e la racconta e la conserva: un antropologo della fotografia. “La maggior parte delle mie immagini sono di persone. Cerco di trasmettere ciò che quella persona può essere, una persona sensibile in un contesto più ampio, che potremmo chiamare condizione umana”. Quella che apre la nostra mostra SENSATIONAL UMBRIA è una giovane donna molto speciale, fotografata così come era al naturale quel giorno a Bevagna, con indosso il costume delle antiche rievocazioni medievali. Veronica oggi è presente, è il giorno del suo compleanno, compie 19 anni, è venuta per ringraziare quel fortuito scatto e il suo creatore. Ci sommerge ora una carrellata di immagini scattate in tutto il mondo. IL PRIMO PAESE CHE APPARE E' L'INDIA, forse il primo visitato da McCurry, certo il primo rimasto impresso nella mente, l’estrema ricchezza e l’estrema povertà. Ritrarre i monsoni che portano acqua e vita, ma anche distruzione nell’impeto delle piene. Il Nepal e Katmandu con il suo Festival dei Monsoni o l’India dei treni a vapore con sullo sfondo il Taj Mahal, il “monumento all’amore” una delle sette meraviglie del mondo, che cambia colore al mutare del cielo e del tempo, rivestito di cangianti pietre preziose, immortalato per sempre nel regno delle immutabili realtà; o il grande bagno collettivo nel fiume Gange, il fiume sacro, o la divinità con le offerte di monete in bocca. I bambini al lavoro, a soli 8 anni, bambini spaventati che non possono tornare a casa se non hanno venduto tutta la merce a loro assegnata. MA SARANNO ANCHE FOTO DI GUERRA, conflitti internazionali in Iran-Iraq, a Beirut, in Cambogia, nelle Filippine, in Afghanistan e la Guerra del Golfo. Eancora il Giappone e lo Tsunami o la distruzione delle Torri Gemelle: la polvere che tutto seppellisce, fotografata dalla finestra di casa, lui spettatore muto davanti a una tragedia. Le sue foto diventano spesso copertine di importanti riviste di tutto il mondo. RAGAZZA AFGANA è una celebre fotografia scattata da Steve McCurry nel 1984, pubblicata sulla copertina della rivista National Geographic Magazine e diventata il simbolo dei conflitti afgani degli anni ottanta. L'identità della "Ragazza afghana", rimase sconosciuta finché McCurry ed un team del National Geographic trovarono la donna nel 2002, Sharbat Gula. E quando McCurry la ritrovò, disse: "La sua pelle è segnata dalle rughe, ma lei è esattamente così straordinaria come lo era tanti anni fa". Quella giovane ragazza afgana, molto povera, che timidamente si copre col suo velo di stracci e timidamente ne sbuca fuori, con quegli immensi occhi di mistero e paura che rivelano l’anima. “È stato proprio in India, confessa, che ho imparato a guardare ed aspettare la vita. Se sai aspettare, le persone si dimenticano della tua macchina fotografica e la loro anima esce allo scoperto”. marilena badolato  14 giugno 2014

AUTHOR - Marilena Badolato