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E LA CULTURA NON SI FERMA: L’ERBA DI SAN GIOVANNI O SCACCIADIAVOLI.

E’ L’IPERICO, antidepressivo naturale, ma con alcuni effetti collaterali: impossibile prescriverlo in estate poiché dà fotosensibilizzazione e quindi provoca problemi cutanei come arrossamenti ed eczemi.

 

TANTE LE LEGGENDE. Considerata una pianta magica per secoli, protettiva contro i fantasmi, i fulmini e la stregoneria. Come tramanda l'antica usanza, tradizionalmente l'iperico dovrebbe essere raccolto il 23 giugno al tramonto, vigilia del  giorno dedicato a san Giovanni. Infatti il momento di fioritura, a cui corrisponde la massima concentrazione di principi attivi, avviene in genere fra il 20 e il 24 giugno in coincidenza con il solstizio d'estate, di qui il legame con la tradizione popolare. In questa notte infatti “cade la rugiada degli Dei”, un mito nato dalla credenza che il solstizio d’estate fosse la porta attraverso la quale gli dei facevano passare i nuovi nati sotto forma di rugiada.

 

 

MOLTO utilizzato nei secoli, si riteneva fosse efficace contro ogni tipo di male e, dal nome scientifico, si originò l'uso di appenderlo sopra le icone sacre per scacciare gli spiriti maligni: hypericum latino, infatti, deriva a sua volta dal greco hyper, che significa “sopra”, ed eikon, che vuol dire “immagine”. In passato i contadini lo appendevano in piccoli mazzi su porte e finestre, o veniva messo sotto i cuscini per vegliare il dormiente e persino collocato  nelle stalle per proteggere il bestiame.

 

 

SI NARRAVA che l’iperico fosse germogliato dalle gocce di sangue di San Giovanni Battista per il fatto che i petali, strofinati tra le dita, macchiano tutto di rosso, il colore del sangue versato dal santo. Un’altra leggenda vuole che l’iperico venga raccolto la notte di San Giovanni, perchè coincidente con l’“adunanza” delle streghe dalle quali bisognava salvaguardarsi infilando dentro gli abiti erbe di protezione. Durante questa notte magica e ricca di forza, le streghe si riunivano attorno ad un antichissimo albero di noce e con i suoi frutti, ancora verdi e madidi di rugiada, preparavano il nocino, un liquore considerato terapeutico (il mitico noce di Benevento dove si teneva il loro convegno annuale).

 

 

E SCACCIADIAVOLI era ed è il soprannome che viene attribuito all’iperico per la sua capacità di tenere lontani gli spiriti infernali. Veniva infatti anche bruciato in casa, a mo’ di incenso. Un' erba collocata in alto, al disopra degli abissi dell’Oltretomba, come spiega il suo stesso nome. E “perforatum” gli deriva dai tentativi del diavolo di forarne le foglie per permettere ai suoi seguaci di infiltrarsi al suo interno: la pianta, resistendo strenuamente al passaggio, mostra da allora dei piccoli fori sulle foglie a ricordo di questa antica battaglia.

 

 

E ANCORA si riteneva che proteggesse dal fuoco e dai fulmini. Infatti coloro che nell’antichità danzavano intorno al fuoco di San Giovanni avevano il capo cinto di corone di iperico, che venivano lanciate sui tetti delle case dopo i festeggiamenti per proteggere queste ultime dai fulmini. Per questo si consigliava di piantarlo in vaso e collocarlo in punti della casa a rischio.

 

 

VENIVA anche utilizzato nei rituali di purificazione e ancora oggi per la preparazione dell’ “acqua di san Giovanni” profumata da cento fiori ed erbe odorose, che si narra preservi dalla malasorte e regali salute e bellezza: ginestre, papaveri, fiordalisi, petali di rosa canina e di rose coltivate, caprifogli, foglie dell’erba di santa Maria, menta, iperico, sambuco, trifoglio, lavanda, camomilla matricaria, timo, amaranto, basilico, salvia, rosmarino, centinodio, mentuccia, malva, foglie di noce, artemisia (l’assenzio dedicato a Diana-Artemide), finocchio selvatico (potente amuleto utile ad “affinare” l’occhio negli inganni), l’avena (simbolo d’abbondanza che aiuta a fare la scelta giusta).

 

 

QUALCHE leggenda afferma che sia utile per propiziarsi l’amore e se raccolto il 21 giugno o di venerdì, l’iperico possa diventare un amuleto contro la tristezza.  

 

E ANCORA…se posizionato sotto il cuscino di una donna nubile, farà sognare di lei il futuro marito….

 

 

 

foto in evidenza: acqua di san Giovanni dell’amica Giuliana Batta.

 

 

#IORESTOACASA

 

marilena badolato

AUTHOR - Marilena Badolato