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E LA CULTURA NON SI FERMA. MA NIENTE FRITTELLE PER SAN GIUSEPPE.

OGGI niente frittelle, antica storia di povertà e grasso bollente. Il primo anno senza le mie frittelle di San Giuseppe. Non ho in casa gli ingredienti giusti e soprattutto l’olio giusto per friggere. San Giuseppe, frittellaro da nord a sud della nostra penisola, si dovrà accontentare di una “torta di riso della pandemia.” Perché il riso c’è, certo non l’originario che è il migliore per i dolci, il latte per cuocerlo e lo zucchero non mancano e, miracolo, trovo una bustina di vanillina, per quel profumo che ti assale e ti sorprende e il rum che fa la differenza…e qualche cucchiaio di alchermes... a casa nostra piaceva rosata.

 

“NELLA incertezza del domani, sforna un pane o una torta” (Lydia Capasso e Giovanna Esposito) quasi un gustoso comandamento, caposaldo della tradizione gastronomica italiana. Ed è quello che farò oggi per San Giuseppe, festa dei tantissimi Giuseppe e Giuseppina- Pino e Pina- della nostra penisola, e festa dei tanti papà ai quali vanno tanti auguri!!

 

E MOLTISSIME tradizioni festeggiano questo Santo, tanto umile quanto amato e protettore della famiglia, oltre che dei falegnami la cui Confraternita a Roma un tempo organizzava un omaggio al suo patrono con la distribuzione pubblica di bignè fritti, gli choux, gravidi di crema pasticcera.

 

E ANCORA OGGI in alcune zone del nostro bel Meridione oltre alle immancabili frittelle, la “Devozione per san Giuseppe” vuole che vengano allestite tavolate per gli ospiti inattesi, colme di goduriose preparazioni. E a Riccia, in provincia di Campobasso, la “Tavola di San Giuseppe” è la festa più attesa e sentita dell’anno, con un dolce simbolo della ricorrenza: il calzone, una conchiglia di pasta sfoglia con un ripieno di farina di ceci e miele aromatizzato alla cannella. E dall’Ottocento permane, presso alcune famiglie, la tradizione di accogliere in casa un uomo sposato, una donna nubile e un giovane celibe, che rappresentavano i tre membri della Sacra Famiglia, in un convivio imbandito con 13 portate tradizionali.

 

TANTE curiosità, notizie, storie in nome di un Santo molto amato, perché ha protetto Maria e Gesù figlio di Dio, insieme simbolo di una Famiglia, in cui Lui, un falegname, si è sentito coinvolto in una storia certamente più grande di lui…

 

 

#IORESTOACASA

 

marilena badolato

AUTHOR - Marilena Badolato