EXTRA LUCCA 13-15 FEBBRAIO
EXTRA (ORDINARY) LUCCA con la novità del suo Fil lungo, il corso più importante di Lucca trasformato in una lunga, verde via del gusto, vestita di sapori aromi profumi della lucchesia e dell’intera toscana. Verde perché parliamo di olio extravergine d’oliva in tante infinite interpretazioni, una grande festa in una tre giorni di convegni, assaggi, educational e cooking show. Extra Lucca la kermesse ideata da Fausto Borella che dal 13 al 15 febbraio, e per il terzo anno consecutivo, ha esplorato il mondo dell’olio d’oliva in tutte le sue varianti e possibilità. Fillungo Food una street del gusto, dove aziende, boutique, librerie, bar, ristoranti, luoghi di charme, atri di palazzi storici, si sono per magia trasformati in luoghi di condivisione del bello e del buono, dove accanto all’ oggetto esposto si potevano degustare delizie con l’olio evo come protagonista. Bruschette all’olio e ciaccia con il rosso del radicchio o con l’opulenza della salsiccia, e ancora deliziosi tortelli con il classico ripieno di erbette e carne con la “sfoglina” che tra libri e riviste e profumo intenso di carta preparava e serviva queste leccornie di sfoglia ripiena, tra boutique che sfoggiavano abiti accattivanti con la bella interpretazione di piccoli rotoli di porchetta farcita diventati per l’occasione dei finger food, accompagnati da mini assaggi di crema al tartufo o al gorgonzola appoggiati su cracker artigianali di farina integrale. E non è mancata la chiusura dolce tra un ottimo gelato all’olio d’oliva e i cioccolatini ai diversi gusti d’olio in luccicanti alzate, o mini cannoli siciliani che un pasticcere farciva al momento, o in negozi dove occhiali firmati si alternavano ad alzate dolci e a vassoi di delizie di un maestro dell’Accademia dei Maestri Pasticceri Italiani con le tre deliziose varianti delle madeleine alle violette candite, dei mini savarin intriganti alle bacche di pepe, dei quadratini di una leggera torta paradiso e per i più golosi e insaziabili gli immancabili piccoli bomboloni ripieni di crema, altrimenti che Toscana sarebbe!! Il tutto annaffiato da birre artigianali e vini rossi e bianchi locali da degustare in panciuti bicchieri, camminando lungo questa golosa passeggiata. Insomma un Fillungo Food veramente curioso e interessante, primo esperimento riuscito. Buona la prima per Fausto Borella! Da continuare!
UNA FULL IMMERSION aperta venerdì 13 da un convegno a palazzo Bernardini, sede dell’Associazione Industriali di Lucca, dal titolo: “A Marzo l’olio extravergine italiano di qualità sarà finito, la parola ai produttori” dove si è parlato del pianeta olio a 360°, e continuata in serata con la presentazione della nuova Guida Terred’Olio di Fausto Borella, di Maestrod’olio Editore, 172 degustazioni, 121 produttori, 19 regioni italiane, cultura del territorio e olio dei luoghi più suggestivi del nostro Bel Paese, e dove il nostro olio extra vergine umbro di Trevi, “Quinta Luna” del Frantoio Gaudenzi, ha vinto la Corona Maestrod’Olio 2015. Cuore godurioso dell’ evento è stata la splendida cinquecentesca Villa Bottini dove, i giorni seguenti, ha trionfato la cucina familiare italiana con ricette della tradizione toscana, pur rivisitata nella modernità dei tempi, delle delegazioni di Lucca, Firenze e Montecatini dell’Associazione enogastronomica del Fornello di Rivalta in una accattivante e agguerrita sfida culinaria, la “Sfida del Fornello” con i piatti delle Fornelle esaminati da una giuria di esperti assaggiatori, e dove l’olio è stato anche abbinato ai piatti creati da diversi maestri come gli chef Giorgione e Hiro di Gambero Rosso Channel o lo stellato Michelin Luca Marchini de L’Erba del Re di Modena e Maria Probst de La Tenda Rossa di San Casciano Val di Pesa.
E IN MEZZO LUCCA tra le sue vie, i vicoli stretti e le chiese. E un bel percorso all’insegna del buon gusto toscano: dal luogo d’incanto, anzi di charme, del piccolo gioiello “Alla corte degli Angeli”, tensione toscana alla bellezza, coccole di una ottima prima colazione, alta tecnologia unita alla classicità nelle camere. E per mangiare “Gli orti di via Elisa”, cucina lucchese tradizionale con bella presenza di piatti creativi o “La Bottega di Anna e Leo”, con l’oste simpatico e fine conoscitore dei suoi prodotti, bottega e trattoria insieme, cucina vera toscana, piatti tradizionali e storici dai sapori genuini con un'alta qualità dei prodotti. Gli affettati, le bruschette con la pasta di salsiccia fresca, con le acciughe marinate alla vecchia maniera, con il lardo rosa di Cardoso; i tortelli, anzi i tordelli lucchesi, di pasta tirata a mano, e conditi al ragù di carne o all’olio evo e pecorino di fossa; i dolci tipici, il buccellato, ciambella da intingere nel vinsanto o la torta di erbette cioè la “torta d’erbi”, guscio di frolla (che può anche terminare con varie punte e in questo caso è “ torta coi becchi”) che contiene un ripieno di biete, erbe di campo, mollica di pane o riso bollito, pinoli, uvetta! E accanto San Frediano con il suo mosaico bizantino in facciata e poi più oltre la cattedrale di San Martino con l’antico crocifisso del Volto santo, mèta dei pellegrinaggi medievali, un reliquario ligneo di “Cristo Triumphans” , collocato nella Cappella che Matteo Civitali costruì nel 1484 utilizzando marmo di Carrara, che, secondo l'antica leggenda del diacono Leobino, è stato scolpito da Nicodemo, menzionato nel Vangelo di Giovanni, dopo la resurrezione e l’ascensione del Cristo. E con il famoso “labirinto” pietra miliare del pellegrinaggio, che costituiva un segnale di orientamento e un monito. I “labirinti” tracciati con lo scalpello indicavano il traguardo lontano a cui i fedeli dovevano tendere attraverso il loro pellegrinaggio tortuoso. Ancora oggi il “labirinto” di Lucca è lì, ben visibile sotto il portico di San Martino. Ed entrando nella cattedrale, a destra nella Sacrestia, il sarcofago di bianca bellezza di Ilaria del Carretto, seconda moglie di Paolo Guinigi, Signore di Lucca, morta nel 1405 nel dare alla luce la loro seconda figlia, opera eseguita da Jacopo della Quercia qualche anno più tardi. Ilaria giace con il fedele cagnolino ai suoi piedi che le muove la lunga veste. Mentre il resto del viso della statua è bellissimo e liscio e rivela la bellezza di una gioventù rapita dalla morte, il naso è rovinato, perché è tradizione da sempre che il toccarlo porti fortuna. Ed oggi non potevo non venire qui a sfiorarlo.
Grazie Lucca.
marilena badolato 14 febbraio 2015 foto di marilena badolato