Blog

LA TV PRIMA E DOPO CAROSELLO. SINO AL 9 APRILE A PALAZZO DELLA PENNA LA MOSTRA SUI MIGLIORI ANNI DELLA NOSTRA VITA.

LA NOSTRA INFANZIA E L' ADOLESCENZA  messe a nudo nella mostra “La Tv prima e dopo Carosello”, visitabile fino al 9 aprile nelle sale del Museo civico di Palazzo della Penna, la prima in Italia a celebrare i sessant’anni della messa in onda del programma  datato 3 febbraio 1957,  ed esattamente a 40 anni dalla cessazione della trasmissione che coincide anche con l’arrivo della Tv a colori. Mostra sapientemente illustrata dallo scrittore, critico cinematografico e grande esperto, oltre che amico, Fabio Melelli, grazie anche all’incontro organizzato nei giorni scorsi dalla Associazione culturale “ Il Corimbo”. Gaiezza e felicita nei volti di un passato ormai remoto, siamo negli anni ’50 e ’60,   con un pizzico di amarezza per il tempo che scorre, in questa mostra che illustra quanto eravamo felici spensierati e pronti, recettivi al nuovo che prepotentemente avanzava. Pronti al nuovo entusiasmo, pronti alla nuova moda, al nuovo design, ai nuovi elettrodomestici, alle automobili nuove e coloratissime, al nuovo wave  of life, l’ondata di vita che ci sommergeva insieme alla tecnologia. Freschezza, spensieratezza, gioia di vivere legate al prestigio del boom degli anni Sessanta.  E  soprattutto a quella televisione, una strana scatola magica dallo schermo così grande e profondo - oggi è “ultrapiatto”, che  sembrava a noi bambini contenere il mondo. E  che rimandava quelle immagini affascinanti che mostravano quanto veloce e promettente fosse il nostro futuro. E accattivante e entusiasmante. Quell’entusiasmo che oggi manca ai nostri giovani.

 

A LETTO DOPO CAROSELLO ERA UN ORDINE PERENTORIO. E ci si abituava a quell’orario e a quell’intervallo con le pecore che conciliavano il sonno. Non la loro conta, ma quella stana nenia che le accompagnava, che annunciava un intervallo tra un programma e l’altro. Anche se ci chiedevamo quali meravigliosi e proibiti programmi potessero seguire Carosello. Ma ci accontentavamo lo stesso, chè l’indomani ci aspettava la  sveglia mattutina e l’orario scolastico delle lezioni. Non ci accorgevamo, così felici tra i nostri beniamini- Topo Gigio, la mucca Carolina, Calimero, Susanna tutta panna, Sbirulino- che i nostri nonni, zii, genitori stavano costruendo un nuovo futuro per noi. Spensierato, pieno di voglia di fare, creare, inventare e stimolato da chi aveva vissuto e usciva adesso dalla guerra. Non certo quello amaro e sconsiderato del bullismo di  facebook, chè se non sei allineato sei out! Quella felicità del creare che ci hanno trasmesso,  anche se frustrante nel mondo di oggi dove conta solo il marketing, ci obbliga ad andare avanti per costruire, sognare, creare, avere speranza, insomma. Sempre.  Utopici costruttori di un domani.

 

CAROSELLO E’ IL LEIT MOTIV DELLA MOSTRA. Un programma visto da grandi e piccini dove gli sketch pubblicitari erano piccoli “corti” goduriosi. Mostra che comunque è arricchita da tanti affascinanti allestimenti, -tutti originali- tiene a specificare Fabio Melelli, la maggior parte dei quali prestati dal “Museo del giocattolo” di Perugia di Luciano Zeetti. E accompagnata da notizie e curiosità dal mondo televisivo, iniziato nel 1939 a Roma con l’EIAR che tiene a battesimo la prima  trasmissione dopo le prime sperimentazioni del 1929 dove si riprendeva, fissa,  una bambola di pannolenci. E le prime trasmissioni ”fortunate” e seguitissime come “Lascia o  Raddoppia” e la necessità dei locali pubblici di attrezzarsi con televisioni per permettere agli avventori di poter seguire il programma o intere famiglie che si organizzavano a casa dei più fortunati che avevano la Tv per vedere il programma tutti insieme. Ma la storia della televisione è anche storia del territorio. La  prima ripresa a Perugia con lo schermo puntato su Palazzo dei Priori e la nascita della realtà locale, delle prime Tv private, dei primi canali con trasmissioni legate allo sport, alla religione, alla cronaca, ai film e documentari. E insieme ai vari apparecchi televisivi, di cui l’ Italia vantava un primato del design, sono esposti in mostra le prime telecamere, i fonografi, le cineprese, i microfoni. E gli storici elettrodomestici, in apparenza semplici macchinari, in realtà erano capaci di influenzare comportamenti, modelli sociali e culturali. E ci smarriamo con tanta felice memoria negli allestimenti originali, dove appare il laminato in formica delle cucine, i primi frigoriferi, la macchina napoletana  per fare il caffè, le cucine con i fornelli che ospitano pentole di alluminio, le belle scatole di latta delle caramelle Perugina e i primi golosi e storici cioccolatini, quei vecchi banchi di scuola con i quaderni dalle pagine con il dorso colorato e il calamaio per l’inchiostro con accanto i pennini…mentre il maestro Manzi, dallo schermo acceso su “Non è mai troppo tardi”, impartisce lezioni “elementari” per insegnare alla grande massa degli italiani a leggere e scrivere.

 

 

                                                                        LA TV PRIMA E DOPO CAROSELLO

                                                                Mostra a cura di Fabio Melelli e Luciano Zeetti

                                                                 Museo civico Palazzo della Penna- Perugia

                                                                                 fino al 9 aprile 2017

 

 

marilena badolato

 

 

 

 

 

AUTHOR - Marilena Badolato