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NEL BORGO D’ORO RITORNA LA PROCESSIONE A MARIA AUSILIATRICE A FESTEGGIARE I CENTO ANNI DELLA PRESENZA SALESIANA A PERUGIA.

I RAGAZZI DEL QUARTIERE non potevano non ritrovarsi per fare attività sportiva, giocare o per studiare dai Salesiani e le ragazze non potevano mancare alla Processione della Madonna con quel cestino pieno di petali di rose da lanciare a Maria Ausiliatrice. Mio padre e mia madre qui erano nati, qui vivevano, qui si conobbero e si sposarono nella chiesa di san Fortunato. I Salesiani a Perugia, un punto di riferimento per la gioventù e per la formazione nel mondo del lavoro con la prospettiva di una possibilità in più di vita.

 


UN BORGO che godeva di una vita operosa e felice di una “peruginità” profondamente vissuta, di un ritrovarsi a bere un bicchiere di vino o di colorata spuma, o a giocare a carte. Ed era un salutarsi dalle finestre delle tante case terra-tetto, un condividere i giardini che esse racchiudevano, un ritrovarsi al Tempietto o fuori le Mura nel verde, oltre il Cassero dove, nel caldo delle sere d’estate, si ballava in quella terrazza che abbraccia Perugia a tutto tondo. Tutti insomma partecipavano alla vita di tutti, compresi i tanti gatti di Porta sant’Angelo, gatti felino-guerrieri.

 

IL BORGO D’ORO, Porta Sant’Angelo, dove le “suorine” di ben tre monasteri- di Sant’Agnese, della Beata Colomba e di Santa Caterina- pregavano per tutti e sfornavano bianchi biscottini profumati quando le andavi a trovare per una preghiera “speciale”, e dove una caserma militare conviveva felicemente in un luogo tranquillo e ricco di studenti, con quella Università per Stranieri lì accanto che portava ragazzi da tutto il mondo a studiare l’italiano.

 

COSI’ un tornare oggi a rivivere, a ricordo di quel giugno 1923 quando per la prima volta fu istituita questa Processione a Maria Ausiliatrice, è anche un tessere di nuovo il filo dei ricordi di quando si gettavano alla statua i petali di rose e i davanzali delle finestre erano ricoperti da drappi colorati.

 

I SALESIANI sono stati un punto di riferimento sociale importante. La presenza dell’Opera Salesiana a Perugia risale al 2 ottobre del 1922 quando i primi tre Salesiani crearono un nuovo insediamento e riunirono a sè ragazzi e famiglie. In via della Cera fu inaugurato il primo oratorio, dove prevalsero, per continuità, lo sport, la musica e il teatro scelti come strumenti educativi e di socializzazione. Nel teatro “Don Bosco” hanno imparato a recitare Franco Bicini e Artemio Giovagnoni, dai quali è nato poi il teatro dialettale a Perugia. Una seconda tappa è contrassegnata dall’ insediamento nel Collegio Penna Ricci, che ha formato generazioni di perugini, e dove rimasero fino al 1958 quando si trasferirono nell’attuale sede di Via Pellini che ospiterà la Scuola media, i campi sportivi e il Liceo. Nel 1981 nascerà poi il Centro di Formazione Professionale. Mentre la Polisportiva Don Bosco ha continuato a crescere fino a raggiungere oggi il numero di circa 350 tesserati. In seguito l’Istituto è stato trasformato in Residenza Universitaria che oggi ospita una trentina di studenti.

 

UNA FESTA, grazie a quel “ profondo e gioioso senso della vita” propugnato da Don Bosco, rappresentano le celebrazioni per i “Cento anni di futuro” promosse dalla grande Famiglia Salesiana composta da sacerdoti, cooperatori ed ex allievi, coordinati oggi dal direttore don Claudio Tuveri.

 

 

 

marilena badolato

 

AUTHOR - Marilena Badolato