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PERUGIA 1416: ARTIGIANATO DEL GIOIELLO IN UMBRIA. CENTRO CAMERALE “G. ALESSI”.

DA OLTRE cento anni artigiani del gioiello. Una emozionante mostra di bellezza mista a perizia tecnica di artigiani orafi umbri che da sempre creano preziosi. Luci e colori e forme donate dalla gioielleria del passato, del presente  e del  futuro che verrà. Perché il gioiello, come arte del bello è sempre esistito e in fondo non ha età. 

 

TRA il desiderio di possesso e quello di indossare qualcosa di unico e prezioso,  sta l’arte della creazione orafa, esistente da millenni. L’arte di forgiare l’oro per monili propiziatori o  semplicemente per esaltare la bellezza muliebre. Per adornarsi di personalità,  importanza, prestigio o in funzione apotropaica. Superstizione,  magia e potere si mescolavano così a indubbia sfolgorante ammaliatrice imperitura bellezza. Qualcosa che rimanesse bello nel tempo. Che sconfiggesse il tempo e le stagioni.

 

L’ORO per gli Egizi, era la carne di Ra, il dio Sole, e non poteva essere altrimenti visto il suo colore giallo abbagliante. Talismani, chè poteri soprannaturali donavano  quelle gemme stratificate  che rappresentavano sacri animali, mentre al suo ingresso  il diamante, così duro e impenetrabile, fu  il principe di  tutti, l’invincibile. Orefici, battiloro, tiratori, scultori, filatori crebbero mano a mano in fortuna e in privilegi e pittori e scultori entravano nelle botteghe orafe e proficuo era lo scambio tra colori e pietre preziose sminuzzate e ridotte in polvere fine a regalare quelle forme che seguivano le fogge di moda dell’epoca.

 

OGGI la bellezza della gemma spesso conduce verso la sua montatura, collaborando l’orefice e il gioielliere con gli art designer, incassatori,  incisori, smaltatori nella  decisione se privilegiare la gemma nella composizione, oppure la montatura e l’idea del  gioiello nel suo insieme.

 

IN EVIDENZA il collare, realizzato dai Maestri orafi di Belia gioielli  in occasione del Palio di Perugia 1416, ispirato a quello della statua dell’Abate Guidolotti, uno dei benefattori del Nobile Collegio della Mercanzia. Attaccato alla catena un pendente, accessorio molto in voga nel periodo medioevale, a forma di medaglia riproducente il Grifo perugino, disegnato dallo scultore Gracco Mosci, gioiello che andrà al Rione vincitore del Palio. Accanto la corona in argento dell’artista orafa inglese Nicky Wade, riproducente quella indossata da Lady Margareth Beaufort, con la Fleur des lys- il giglio- motivo ricorrente nei gioielli del Medioevo e in particolare nelle corone delle regine. In esposizione anche i prototipi, in bronzo e in argento, di collane e bracciali, dalla linee più classiche e storiche alle interpretazioni più contemporanee. Belli i “baiocchi”, la moneta perugina, declinati a gemelli da polso. Alcuni pezzi sono unici, stilizzati in argento,  in bronzo, riprodotti in oro giallo oppure bianco, con incastonati pietre dure o diamanti.

 

 

Nella mostra, allestita all’interno del Centro camerale “ G. Alessi”, una selezione di opere in stile di varie epoche di maestri orafi di una quindicina di aziende umbre: Bottega orafa Bartoccioni; Belia Gioielli; Brunori Gioielli; Burzigotti Laboratorio orafo; Chiara,B Prezioselaborazioni; Ca D’or Gioielli; Chiattelli Produzione artigianale gioielli; Danì Creazioni; Giuseppe Farabbi Gioielli; Katia Galinari Gioielli; Gemmeus Classical & Revival Jewellery; Labororafo Creazioni artigianali; RAI Gioielli; Spoleto Gioielli; Maurizio Tini Collections.

 

 

                             OLTRE CENTO ANNI DI ARTIGIANATO DEL  GIOIELLO IN UMBRIA

                                                                            5-14 GIUGNO 2017

                                                 Centro Camerale “ G. Alessi” via Mazzini- Perugia

 

 

marilena badolato

 

 

 

AUTHOR - Marilena Badolato