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PERUGIA: FERRAGOSTO A MONTELUCE E LA TRADIZIONE DEL BASILICO.

UN BASILICO FINE E VERDE dalle foglie piccolissime, ma di intenso sapore. Due foglioline, solo due, nell'insalata di Ferragosto e sarà perfetta. Ottenuto, sembra, dai semi delle Clarisse dell'antico convento di Monteluce, uno dei primi storicamente documentati a Perugia. Semi preziosi per una pianta che si riteneva preziosa sia per le sue virtù medicali, sia perchè considerata utile a scacciare il demonio dagli invasati. Si narra che Chiara fu con la famiglia in esilio a Perugia tra il 1203 e il 1205 e questo spiegherebbe la presenza (1218) nella zona di Monteluce di una comunità di ancillae Christi intitolata alla Vergine Assunta. Un monastero  patrocinato da Gregorio IX che concesse il privilegio della povertà a Perugia nel 1228, a sancire il forte legame con la comunità clariana di Assisi. Lo stesso Pontefice incoraggiò la devozione verso questo insediamento monastico concedendo indulgenze e creando  la Processione con l’immagine acheropita del Salvatore, da svolgersi alla vigilia della festa dell’Assunta anche a scopo di pacificazione. Del resto poi Maria rappresenta da sempre la terra dove si colloca il Seme benedetto. 

 

IL RITO della Processione dell'Assunta, con la Luminaria e l'offerta del basilico, continuò anche con i pontefici successivi, Innocenzo IV e Alessandro IV, riprendendo in fondo la tradizione greco- bizantina  di poggiare la Croce, durante la festa, su un letto di foglie di basilico profumato. E il suo profumo evoca anche il ricordo delle antiche imbalsamazioni dei faraoni del mondo egizio, ritenute viatico per l’aldilà. Infatti come spiega il nome, questa è l'erba dei Re (basileus in greco), ed è l'erba che, secondo tradizione, cresceva abbondantemente sul Golgota e rigogliosa ai piedi della Croce di Cristo, accanto a Maria.

 

E OGGI, nello spazioso giardino di fronte alla "Cappella Salus Infirmorum" dell'ex Policlinico cittadino e proprio davanti agli attuali Istituti Clinici Porta Sole, dopo il rito della messa officiata dal cardinale Gualtiero Bassetti, è avvenuta la distribuzione delle piccole piantine di “erba regale”, segno di fedeltà.  Del basilico esistono diverse varietà – circa 60 – e ognuna di esse ha caratteristiche proprie, non solo “estetiche”, ma anche aromatiche, grazie agli olî essenziali contenuti nelle foglie di cui  sono stati identificati almeno 40 composti che determinano profumo e sapore.

 

NEL MEDIOEVO varie novelle  vedono protagonista il basilico. Da una sfortunata Lisabetta da Messina, come narra Boccaccio nel suo Decamerone, che tanto pianse del suo amato, uccisole per gelosia dai fratelli, che sopra la sua testa conservata dentro un vaso, le di lei lacrime alimentarono una  fioritura di basilico, ad un'altra novella toscana, il “Basilicone”, dove una giovane sartina del borgo, con il semplice atto di innaffiare al balcone la profumata pianticella, riuscì a far innamorare un principe che poi la sposò. I crociati delle sue piante ne riempivano le navi, assieme ad altre spezie, perché elettivo nel cacciare insetti e cattivi odori, mentre nei monasteri era considerato tra le piante ideali per cacciare il demonio. Nell'epoca delle Repubbliche Marinare, mentre i veneziani si dilettavano a tavola con le spezie provenienti da Oriente in banchetti raccontati da Paolo Veronese, i genovesi fecero tesoro di questa umile aromatica, a causa anche del favorevole habitat e per le  esigenze alimentari di fasce estese della popolazione, creando così una delle preparazioni, il famoso pesto, che è la seconda salsa più venduta al mondo, dopo quella al pomodoro.

 

LE BANCARELLE e il basilico, questa era la Fiera di Monteluce per Ferragosto, oltre ovviamente alla processione della vigilia, ai riti religiosi e a corali di musica sacra dedicata alla devozione mariana. E sembra che il fidanzato prendesse impegno formale al matrimonio donando all’amata una piantina di profumato basilico. Integrando poi magari con il dono del torcolo, che anche stamane era in bellavista nella pasticceria Antica Perugia, lì accanto alla chiesa dell'Assunta.

 

 

marilena badolato

AUTHOR - Marilena Badolato