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PRESENTAZIONE DELLA COLLANA: HUMANITIES RESEARCH FOR SUSTAINABLE FUTURE. DIPARTIMENTO DI FILOSOFIA, SCIENZE SOCIALI, UMANE E DELLA FORMAZIONE UNIPG.

IL LIBRO EcoEdu Skills. Competenze educative per un’ecologia dello sviluppo sostenibile, presentato stamane nell’ambito del Laboratorio sulla Educazione alla Lettura, Corso di Studio in Scienze della Formazione Primaria, presso il Teatro CLA - Centro Linguistico di Ateneo-, fa parte di una collana, edita da Morlacchi Editore, che contiene la ricerca di un gruppo di lavoro che esiste come settore scientifico disciplinare che ha prodotto alcuni saggi a partire da un volume del 1995 curato da Sante Bucci, un saggio del 2016 di Angelo Capecci, uno di Gaetano Mollo nel 2017, e ancora di Federico Batini nel 2018, di Mina De Santis nel 2019 e quelli di Annalisa Morganti del 2021 e 2023. Prima, fra tutti questi studiosi, si erge la figura di Aldo Capitini con il suo insegnamento protrattosi fino al 1968 in questa facoltà, allora facoltà di Magistero, Istituto di Pedagogia.

 

 

DALL’ INTRODUZIONE al testo di Annalisa Morganti: “[…] Oggi l’evoluzione sociale e culturale, nonché educativa post pandemica ci porta a riflettere più nel dettaglio intorno alla parola “sostenibilità” grazie all’impulso fecondo delle scienze umane. Far dialogare le scienze è uno dei maggiori auspici di chi, come tutti gli autori di questo volume, svolge un lavoro di ricerca. Un auspicio, un obiettivo da raggiungere, una speranza, ma anche una reale necessità che spesso deve scontrarsi con singole fortificazioni disciplinari dure a scomparire. L’epistemologia della scienza ci ha insegnato che le scienze, per essere e definirsi tali, si costruiscono su una struttura interna solida, un contesto di ricerca, un linguaggio specifico, ma è innegabile il valore aggiunto che ciascuno di questi elementi può mettere a disposizione di altri saperi lasciandosi così permeare, arricchire, evolvere. Questo volume realizzato grazie ai fondi della Ricerca di Base anno 2019 attribuiti al gruppo di ricerca Humanities research for sustainable future del Dipartimento di Filosofia, Scienze Sociali, Umane e della Formazione dell’Università degli Studi di Perugia, intende mettere in luce, grazie ad un approccio inter e trans disciplinare, il costrutto complesso ed articolato di sostenibilità nelle sue molteplici declinazioni concettuali e contestuali. [...]

 

 

CON il lavoro di Valeria Cesaroni si apre il volumetto:“Quale sviluppo per quale sostenibilità? Una ricostruzione del rapporto tra sostenibilità, sviluppo e educazione”. In particolare la lettura critica dell’approccio delle capacità o Capability Approach (ricordando tra i suoi maggiori studiosi Marta Nussbaum e Amartya Sen) consente di ridefinire il concetto di sviluppo, sostenibilità e ambiente attraverso una teoria della giustizia distributiva.

 

 

SEGUE Giovanna Farinelli con una visione di pedagogia sociale, come scienza della società educante, volta a promuovere nei gruppi e nelle istituzioni sociali la conoscenza della loro funzione educativa: Per una pedagogia orientata all’azione e alla partecipazione e con l’altro saggio Alfabetizzazione civica tra storia e memoria. Si vuole richiamare il valore essenziale della cooperazione e dell’alleanza tra scuola, famiglie e istituzioni, in grado di contrastare anche la corruzione e l’illegalità. Società ed ambiente ecologico, secondo l’autrice, camminano insieme per garantire una reale sostenibilità agli esseri viventi che popolano la Terra. Si sottolinea anche il significato di pedagogia come azione e partecipazione e come educazione a promuovere comportamenti virtuosi. Attraverso una ricostruzione bibliografica della situazione degli studi italiani che leggono la pedagogia alla luce degli sviluppi del concetto di civiltà, Giovanna Farinelli ricorda la figura emblematica di Aldo Capitini che fu capace di progettare e costruire un percorso pedagogico-educativo di grande interesse civico il cui obiettivo fu educare i giovani in una società, ancora oggi, bisognosa del loro contributo.

 

 

NEL saggio di Alberto Simonetti si discute l’urgenza di trasformare totalmente la visione del rapporto tra ambiente e uomo, proponendo che l’uomo al centro del pianeta non è un essere vivente superiore agli altri: Flatus Vitae. Ecosofia, ecopedagogia e sostenibiità. L’intreccio tra filosofia e pedagogia con l’ecologia, mira a stabilire una nuova ermeneutica della sostenibilità e una nuova consapevolezza di cittadinanza critica, come nuovi orizzonti del pensiero critico.

 

 

IN Paesaggi umani: l’equità come orizzonte sostenibile, Moira Sannipoli afferma che oggi più che mai è necessario possedere un atteggiamento riflessivo competente e responsabile perché è l’unico capace di contenere le disuguaglianze e promuovere la comunità. La sostenibilità, in termini di equità, è la chiave di protezione dei beni comuni e dei beni relazionali.

 

 

SI propone con Agnese Rosati una riflessione sulle competenze ecologiche, a partire da studi di carattere pedagogico che mettono in relazione la situazione ambientale, il benessere socio individuale e le soluzioni green: Educazione e green skills fra sfida e utopia. Dopo l’esame di vari documenti nazionali ed internazionali che esplorano lo stato del pianeta, l’autrice delinea chiare prospettive e impegni educativi volti a far sviluppare nelle persone di ogni età, nuove sensibilità e attenzioni verso l’ambiente e la natura, cornici e contesti della vita umana e sociale. La transizione verde richiede un approccio culturale innovativo, un vero e proprio cambiamento di mindset, come lo definisce l’autrice, che spetta all’educazione sostenere e incoraggiare con scelte consapevoli e politiche partecipative.

 

 

NEL saggio di Mina De Santis: Educazione civica e sviluppo sostenibile: promuovere la cittadinanza attiva, si descrivono i nuclei tematici principali del suo pensiero: la conoscenza della Costituzione italiana e delle istituzioni dell’Unione Europea, al fine di sostanziare in particolare la condivisione e la promozione dei principi di Cittadinanza attiva e digitale. Come promuovere la cittadinanza attiva? Coinvolgendo gli studenti, attraverso varie domande in questioni di vita reale, problemi concreti sperimentando così un apprendimento attivo, trasversale e significativo.

 

 

CON Coltivare la terra che abitiamo: pedagogia interculturale ed educazione allo sviluppo sostenibile Alessia Bartolini fornisce alla parola “ambiente” una visione olistica e sistemica della realtà, che lega natura e cultura, società e creato, e di cui l’uomo ne diventa responsabile in prima persona. Ambiente come contenitore e contenuto dello sviluppo umano, che chiede di essere custodito, rispettato e responsabilmente salvaguardato ed è di ciascuna persona il compito educativo di imparare ogni giorno ad essere saggio abitatore del pianeta.

 

 

IN Formarsi e trasformarsi nell’ottica dell’educazione allo sviluppo sostenibile: sguardo sul laboratorio creativo e riflessivo come contesto di apprendimento esperenziale, Silvia Crispoldi interviene sull’importanza della fase concreta attraverso il concetto di “apprendimento trasformativo” centrale per l’educazione allo sviluppo sostenibile. Il laboratorio come luogo ideale per favorire un apprendimento esperienziale e riflessivo direttamente a contatto con la realtà, che attiva e alimenta processi cognitivi e metacognitivi, sociali, emotivi che influenzano fortemente il concetto di sostenibilità: rispetto, libertà e uguaglianza.

 

 

NEL saggio Ambienti di apprendimento efficaci e inclusivi: la sfida del target 4.a e le risposte dell’educazione socio-emotiva, Alessia Signorelli approfondisce il tema degli ambienti di apprendimento attraverso l’Obiettivo 4 dell’Agenda 2030 “Garantire un’istruzione di qualità inclusiva e equa e promuovere opportunità di apprendimento per tutti”, e più specificatamente “Costruire e adeguare le strutture scolastiche in modo che siano adatte alle esigenze dei bambini, alla disabilità e alle differenze di genere e fornire ambienti di apprendimento sicuri, non violenti, inclusivi ed efficaci per tutti”.

 

 

E ANCORA Giovanna Farinelli con le sue Lezioni di Pedagogia generale, anno accademico 2021/ 2022: un esempio di Didattica Digitale Integrata (DDI). Le esperienze di insegnamento di Pedagogia Generale e Sociale nei tre Corsi di Studio in Scienze della Formazione Primaria, Infermieristica e Scienze motorie e sportive, sottolineano i tre diversi ambiti di scuola, salute e sport strettamente collegati ai concetti di educazione e cittadinanza. Tra lezioni, laboratorio e il contributo degli studenti. E alcune riflessioni conclusive sul Corso di Pedagogia Generale degli anni 2021/22 sono a cura di Giulia Caldarelli e Matilde Gueriolini

 

 

IN Sostenibilità dei processi di identificazione dei talenti tra educazione e equità, Francesco Marsili discute la necessità di un cambiamento di paradigma sostenibile nell’istruzione dei talenti, concentrandosi sull’ inclusività e sullo sviluppo globale. Il campo di ricerca noto come gified education è volto allo studio dei modelli educativi per lo sviluppo delle capacità dei soggetti con plusdotazione, spesso emarginati perchè non seguiti nella loro complessità e non compresi. Sviluppando la logica sistemica, egli propone un ragionamento complesso secondo il quale la genetica, l’ambiente e le rappresentazioni socio-culturali e di valore consentono una concezione equa e inclusiva del talento. Sostiene un approccio trasformativo sottolineando l’importanza delle pari opportunità per tutti gli studenti in un ambiente educativo sostenibile che integri tutte le dimensioni dell’individuo e il proprio contesto socio-culturale.

 

 

COORDINAMENTO della intera mattinata dei lavori e conclusioni affidati a Giuseppe Moscati che ha riassunto i vari interventi della giornata fornendo un interessante approccio al valore universale della Pace come necessario e imprescindibile elemento sociale.

 

 

HO ASCOLTATO tra i vari interventi, alcuni concetti e frasi molto interessanti, quasi affascinanti, che mi piace ricordare: la resilienza come risposta rigenerativa dello spazio e del tempo, senza prima né dopo. Come riuscire a curare, coltivare, ricostruire, cambiare tendenze attraverso scelte consapevoli per una cultura vissuta come sensibilità e intelligenza allo scopo di trovare risposte, un modo di essere e saper essere uomini nel presente e nel futuro. Una “educazione emotiva” aperta alla pluralità degli ambienti dal microcosmo classe al mediocosmo scuola al macrocosmo società e mondo. La necessità di un ambiente sostenibile con percorsi di crescita e libertà: educazione come pratica di libertà impegnata in prima linea. Educazione come essere “scomodi”, al margine. Sostenibilità come apertura verso tutti non era sufficiente, e ancora come integrazione ma rispettando il “proprio” di ciascuno, anche questo aspetto non era sufficiente e quindi si è arrivati al concetto di inclusione come equità, mettendo al centro le differenze e le diversità. Sostenibilità come libertà di apprendimento trasformativo. La connotazione sistemica tra uomo e ambiente è ormai inscindibile: uomo in relazione alla sua capacità di vivere in armonia e non sfruttando l’ambiente che lo circonda. Sostenibilità come concetto che vede persone coabitare nello spazio e nel tempo, con una attenzione a livello planetario.

SOSTENIBILITA’ INSIEME A SPERANZA: UNA SORTA DI “ TIRAMISU’ ” PSICOLOGICO.

 

 

marilena badolato

AUTHOR - Marilena Badolato