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SANT’ERCOLANO E IL CORAGGIO DELLA FEDE.

SI RINNOVA, con la solennità di Sant’Ercolano patrono perugino, l’impegno a seguirne l’esempio nel coraggio della testimonianza di fede. Poichè i martiri sono Delle pietre miliari, dei vangeli viventi eppure fragili come tutti noi”. E davanti alle presenze fortemente in calo nelle nostre chiese di adulti e giovani, forse è richiesta una Chiesa più luminosa nella sua vocazione e chiamata. “Parlo della situazione religiosa e non solo della nostra città, ma anche dell’Umbria. Recentemente c’è stata un’interessante Assemblea ecclesiale regionale, a Foligno, nella quale ci siamo apertamente confrontati con quelli che sono i nostri limiti e che cosa dobbiamo fare per poter evangelizzare di più e meglio le otto comunità diocesane dell’Umbria. E dinanzi a queste ed altre sfide c’è la forza dei nostri santi, dei nostri protettori, questi grandi testimoni che dobbiamo sempre imitare”. Così il Cardinale Arcivescovo Gualtiero Bassetti ha introdotto la celebrazione eucaristica della solennità di sant’Ercolano, patrono della città e dell’Università degli Studi di Perugia, nella splendida chiesa-torre trecentesca intitolata a questo santo martirizzato dai Goti di Totila il 7 novembre dell’anno 547, come narrano i più antichi martirologi. E identificato per questo come “defensor civitatis” fino alla morte. Il sindaco Andrea Romizi, al termine della liturgia, ha acceso il cero votivo dell’Amministrazione comunale posto accanto al reliquiario del Santo patrono.  

Questa solennità è infatti particolarmente sentita come momento per rinsaldare il legame tra la comunità civile e quella ecclesiale, chiamate ad operare insieme per il bene comune.

 

 

La fede è fondamento di ciò che si spera e prova di ciò che non si vede. (Eb.11, 1-7)

 

 

marilena badolato

 

AUTHOR - Marilena Badolato