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SE IL CIBO E’ INCIPRIATO…MOSTRA FOTOGRAFICA DEI RAGAZZI DEL NID- PERUGIA

 

Opere d’arte culinaria taroccata.

 

Cibo impacchettato, cellophanato, cibo immaginato e astrattamente rappresentato, cibo fotografato, dipinto rilucente del niente, cibo annullato e riedificato, di niente composto.

 

Cibo adulato, frainteso o misconosciuto, amato e odiato nello stesso tempo, enfatizzato.

 

...conseguete evoluzione verso il feticismo biochimico di un “cibo incipriato”.

 

Splendide foto con un comune sfondo  “pastello” di un cibo che di reale ha solo l’involucro esterno e l’ambientazione ed è invece annullato nella sua essenza. Cibo di niente di commestibile composto: polistirolo, gomitoli, ovatta, legno, ombretti, gel profumato, zucchero glitterato.

 

Immagini che raccontano l’inconsistenza di un cibo fotografato e mai assimilato, né tantomeno odorato, bello nella falsa realtà di uno “still life” modernamente interpretato.

 

12 STUDENTI DEL PRIMO ANNO del Corso di Fotografia del NID, lo hanno così interpretato:
Gaia Bricca e la sua mela “sbiancata” che ricorda le opere Achrome di Piero Manzoni, l'esatto contrario della bella mela  rossa sinonimo di salubrità, e racchiusa in un “bozzolo” di cellophane; Simona Bruni, col suo “ceci n’est pas une crème glacèe”, rappresenta un cono gelato, bellissimo, che accoglie palline di gelato che in realtà sono gomitoli, legno, polistirolo e ovatta; Silvia Mancini, con “breakfast must be abundant”, esorta a fare una “bella colazione” che sta asignificare sostanziosa come quella inglese, con pancetta-bacon- reale e dipinta, finte uova, toast e succo d’arancia, bello e tossico; Eleonora Pascai trasmette l’immagine di un cellulare che ha “inglobato” al suo interno una foto della pastasciutta:  cibo e social, dove il cellulare, elemento ormai irrinunciabile, trasmette direttamente dal piatto la mania di fotografare sempre ciò che si mangia e la fa sua, la fagocita; Ambra Viozzi è “every day glam”, dove il piatto e la tavola ospitano invitanti pasticcini- ombretto- sì proprio la polvere che trucca gli occhi- con una ciliegina vera che sovrasta, dove il cibo diventa moda e trucco e dove persino lo zucchero è glitterato; Irene Marchionni rappresenta una piramide di marshmallow a forma di torta mentre l’alzatina è data dalla mano che li sorregge; Ilaria Manini e la sua “pink lady”, una varietà di mela da assaporare per una salutare prima colazione, peccato che il rosa sia dato dalla tempera e non dalla Natura; Gabriele Gizzi presenta “ossobuco seaked with tomato sauce and essence of rosemary” con l’ossobuco questa volta reale, ma di tempera colorato, che sgocciola una sanguinolenta “salsa al pomodoro”; Carla Ciardi e i suoi spiedini di carne alla brace, che in realtà sono piccole spugne sagomate, cotone e piccoli saponi; Giulio Piccio con i suoi coni di cialda allineati come birilli lungo una strada; Miriam Mazzotta con “il sole dentro” raffigura un uovo fritto che è perfetto, peccato sia una mezza pallina da ping pong colorata che giace su un albume creato da fette di “sottilette”di  formaggio sagomate; Valentina Vanni brinda con “champagne e caviale inscatolato”, invitando a sorseggiare con perle… di bollicine, vere perle da bagno profumate e trasparenti.

 

Così abituati alle colorazioni, alle adulterazioni, ai mascheramenti, che attribuiamo persino un valore intrinseco e feticistico ai medesimi, staccati ed estranei al soggetto, del quale però diventano ancelle di gusto.

 

L'incertezza che attanaglia la società moderna deriva dalla trasformazione dei suoi protagonisti da produttori a consumatori. Una sorta di coazione consumistica che sospinge verso un ruolo ineluttabile di consumatori, mettendo in crisi identità e possibilità di esercitare spazi ragionevoli di autonomia e di decisione soggettiva…(Zygmunt Bauman)

 

 

Gola. Cibo “incipriato” scatena il desiderio.
Mostra Fotografica degli studenti del I anno del corso di fotografia NID (Nuovo Istituto Design)
a cura di Francesca Duranti. Ristorante L’Officina, Borgo XX Giugno, Perugia. 21 maggio – 15 settembre 2015

 

 

marilena badolato   foto di marilena badolato

AUTHOR - Marilena Badolato