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27 Set I MOSTACCIOLI DI JACOPA DE’SETTESOLI.

ALL’INIZIO FU IL MOSTO. Intriso con farina e poco altro. Regalava all’impasto quella componente zuccherina così preziosa. Il mosto, che non diventerà mai vino, rappresentava lo stato primordiale della bevanda, più vicino e simile al succo di quell’uva che con la vite appariva nelle rappresentazioni iconografiche religiose che al vino vero e proprio: uva, il frutto della vite e del lavoro dell’uomo. Il mosto era facile da utilizzare e così alla portata di tutti, delle case contadine e di quelle aristocratiche. Bolliva a lungo e si restringeva diventando denso e sciropposo e si impiegava come condimento dolce nel momento storico in cui lo zucchero scarseggiava. Così i mostaccioli, in origine tipici del periodo della vendemmia, erano fatti con la pasta di pane, miele, mosto d’uva e anice. E in una…

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