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BUON NATALE PERUGIA.

Quand’era dunque Epifania- tirasse la tramontana o nevicasse- quegli uomini d’allora salivano al convento di Monteripido  per vedere il presepe, che proprio in quel giorno era più bello, essendo finalmente arrivati i Re Magi ed i cammelli.  Lungo l’erta, silenziosa salita lastricata e con i cipressi ai lati, incontravano le contadine lì convenute a vendere le “spuntature”, vale a dire ramoscelli di olivo: e, specie le donne e le ragazze, per pochi soldi, di quei ramoscelli ne acquistavano qualcuno.  Con quel ramoscello benedetto amorosamente stretto nella mano, e presso il petto, dopo aver stupefatte ammirato il presepe e anche pregato, correvano a casa- il buio era ormai disceso ed il freddo  s’era fatto ancor più intenso- per chiedere lumi al fuoco ed all’olivo, per cercare un calore nuovo. E sì, perché l’uso voleva  che, chini ed ansiosi sopra il focolare, si staccasse dal ramoscello una foglia, la si bagnasse con le labbra e poi, esprimendo un desiderio, la si mettesse sulla fiamma: se bruciava muta il desiderio non si sarebbe avverato, ma sì se crepitava. Erano, per lo più, desideri d’amore o di madre: e il crepitio-forse per via della saliva o, forse, per la bontà di quel fuoco antico- avveniva quasi  sempre. E peraltro il ramoscello aveva parecchie foglie e così si poteva, all’occorrenza, sempre ritentare. Era, come si vede, un piacere alla portata di tutte le borse e di tutti i cuori. Ed era pure lo specchio di quel mondo semplice in costante comunione con  l’Universo e con quelle immutabili leggi di natura che, richiamandosi agli olivi ed alla loro potatura, giungevano sin dentro le mura di quell’antica città nostra.  A renderlo possibile bastavano, appunto, poche cose e tuttavia essenziali: un focolare, un amore e la speranza. Del resto non è che le feste, che finivano in quel giorno, prima avessero offerto molto  di più: un ceppo nel camino, un mandarino, forse i cappelletti.

 

E però quel mistero che si rinnovava puntualmente. E quell’eterno amore di madre. E quella speranza. Ma, dopotutto, Natale, per essere tale, non ha, neppure oggi, bisogno di molte altre cose differenti. (L’Epifania e la speranza. Dante Magnini, gennaio 1988)

 

 

marilena badolato 

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AUTHOR - Marilena Badolato