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06 Apr TEATRO CUCINELLI SOLOMEO: OPERA II PASSIONE. CORO CANTICUM NOVUM- QUARTETTO DI ROMA- N.U.D.A CONTEMPORANEA

Opera II Passione. Dolore di sempre, che ogni anno si rinnova nel tempo, e ogni giorno nelle coscienze. Bellissima, coinvolgente performance creativa di tre realtà d’arte per un unico tema: musica voci e danza raccontano il dolore della Croce. Gioco di ombre e di luci di suoni e di danza di cori e di voce recitante di nero e di bianco di buio e di luce. Fluido avvicendarsi progressivo di dolore e gioia di pietà e di resurrezione. Commistione di generi per un unico pathos diversamente, ma universalmente rappresentato. Incipit: queste dunque le tre cose che rimangono: la Speranza, la Fede e la Carità; ma di tutte più grande è la Carità. (1 Corinzi 13,13). Apre Rossini e le sue Trois choeurs religieux, 1844, per sole voci femminili e pianoforte……

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05 Apr E’ PASQUA IN UMBRIA

PASQUA sono le campane che“ si sciolgono” per annunciare che Lui è risorto, è ancora vivo, mute fino al sabato santo a mezzogiorno, quando lo scampanìo festoso rallegrava la città e ci ricordava che il Sepolcro era vuoto, inutile simulacro ormai, perché il mistero, il miracolo si era rinnovato nelle coscienze: l’Uomo era morto per far posto al Dio, per sempre. Ricordi di piccola bambina. MA E’ Pasqua anche nel mondo. Pascha in aramaico, in ebraico Pesach, passare oltre, in greco Patein, soffrire, patire, in italiano sarà Passione. Pasqua: miti e riti pagani e cristiani si mescolano da sempre. Passaggio dal buio alla luce: dal buio invernale alla luce primaverile, dal buio dell’anima alla salvezza. Anche il cibo, diverso, assume caratteristiche sacre, con l’imprimatur della Benedizione del giorno del sabato…

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01 Apr PICCOLO TEATRO DEGLI INSTABILI ASSISI: SABRINA IMPACCIATORE, E’STATO COSI’ DI NATALIA GINZBURG

CRONACA DI UNA MORTE ANNUNCIATA: il grido di una donna che perde la propria esistenza dietro ad un amore disperato. Sarà un monologo duro, lucido, di un amore folle. Monologo continuo e convulso rallentato solo dallo sguardo che talvolta ruota smarrito, mentre la mano aggiusta quella inutile triste rosa di stoffa posata sui capelli. La luce si fa più intensa ed entra Lei. Il viso intensamente truccato, gli occhi bistrati di nero, sgranati e fissi, saranno bassi i respiri corti e affannati, taglienti, mentre la bocca sillaba le parole chiare scandite crudeli. –Gli ho sparato negli occhi- dice . Lei è innamorata di un’idea: l’essere corteggiata, essere moglie, madre, speranza e ricerca ossessiva di sentirsi amata… non mi era mai successo che un uomo  si interessasse a me…Tutte le fasi…

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20 Mar IL CLUB UNESCO FOLIGNO VALLE DEL CLITUNNO E IL CONCORSO GASTRONOMICO DELL’ISTITUTO ALBERGHIERO DI ASSISI. LA PREMIAZIONE 18 marzo 2012

Consegna del premio al vincitore del concorso gastronomico istituito dal Club Unesco Foligno  Valle del Clitunno, guidato dalla Presidente dott.ssa Gabriella Righi che, sensibile alle problematiche di formazione e crescita delle nuove generazioni, anche quest’anno ha proposto all’Istituto Alberghiero di Assisi, Scuola Associata Unesco, guidato dalla preside prof.ssa Bianca Maria Tagliaferri, l’organizzazione del concorso, in memoria di due famosi chef umbri, Francesco Barbini, detto il Cochetto, e Angelo Paracucchi. Serata a Bevagna, paese che ti  accoglie sempre con il suo fascino speciale, millenario, uno dei borghi più belli d’Italia. Anche il Teatro Torti, dal 1886 all’interno del medievale Palazzo dei Consoli, è fantasticamente accogliente con il notevole sipario dell’artista Luigi Frappi, bevanate, sipario d’acqua, sogno d’acqua, Il Clitunno all’alba. Il Clitunno, soprattutto alle Fonti, ha sempre stregato il visitatore con…

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16 Mar PICCOLO TEATRO DEGLI INSTABILI: CORINNA LO CASTRO E CATERINA MISASI IL CAMMINO DEL PRINCIPE E IL MERCATO DEI FOLLETTI

Christina Rossetti, poetessa inglese dell’800, assorbe dal padre, poeta italiano, l’amore per l’arte che informerà tutta la sua vita. Questi due suoi poemetti sono surreali, mistiche fiabe con scenari fantastici ed emozioni. Solo voci visi corpi, ma mille espressioni, delle bravissime Caterina Misasi e Corinna Lo Castro. Ieri sera al Piccolo Teatro degli Instabili di Assisi. GOBLIN MARKET-IL MERCATO DEI FOLLETTI (1862) Folletti che rendono folli, nel giardino incantato, dove primizie verdeggianti, profumate di primavera, allettano di fascinazione odorosa, ma l’aria si fa densa e il posto oscuro, la magica frutta ha linfa di veleno, chi ne mangia cade a terra e muore, ma lentamente, avvizzisce, quasi come risucchiato dalla stessa frutta: quel io ti mangio- tu mi mangi dell’Edgar Allan Poe dei racconti del terrore. Laura fissava, ma non…

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14 Mar IN CHARTIS MEVANIAE: LA CARTA BAMBAGINA, CHE PARLA DI BEVAGNA, AL CERP ROCCA PAOLINA

Le “carte parlanti” di Bevagna, continuano il loro cammino con le proprie sempre più autorevoli gambe, sospinte dalla scia d’acqua lunga cinque fiumi che da sempre bagnano questa nostra piccola città. Topino Clitunno Tenerone Timia Attone, regalano ricchezza d’acqua, dono prezioso, fortuna di un territorio. Quest’Acqua  stringe la città tra le sue rive, la abbraccia, ne permea la cultura la vita il passato il presente. Bevagna, Mevania città dei fiumi, nebbiosa e umida, racconta Properzio. L’acqua unisce in un’unica fisionomia le città di Venezia e Bevagna. Pratica d’acqua: pratica di mare,Venezia, la Serenissima, che vuole i cardami, i lini, le funi, le tele di canapa di Bevagna e pratica di fiume, Bevagna che recupera gli scarti, gli stracci, e li bagna li macera e crea la sua carta: selezione, macerazione,…

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08 Mar RICETTE FUORI DEL COMUNE. LA ROVEJA E IL GUSTO: HOTEL BRUFANI PALACE PERUGIA

-continua SERATA: HOTEL BRUFANI PALACE. Ricette fuori del comune. Parliamo di ricette qui al Brufani, ringraziando il Direttore Stefano Chiesa per la splendida ospitalità. Aprono le ricette del libro: la Zuppa Tradizionale di Roveja e la sua variante in abbinamento con Quenelle di Baccalà mantecato, entrambe della Fattoria dei Comignoli di Lanfranco Bartocci. Altre ricette sono nel libro EAT PARADE, ben settanta, alcune facili, altre più complesse, ma sempre interessanti. Ma ora basta parlare vegano e parliamo di carne, di salumi, anzi salami! Interviene il Prof. Luciano Giacchè, antropologo dell’alimentazione, che inizia a parlare del maiale cinturino di Norcia, razza autoctona studiata dalla facoltà di Agraria dell’Università di Perugia e riscoperta. Importanza del produttore e del luogo, perché la salvaguardia di questo rapporto e di queste due entità genera continuità….

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08 Mar PERSONAGGI FUORI DEL COMUNE. LA ROVEJA E I PRODUTTORI: CERP ROCCA PAOLINA PROVINCIA DI PERUGIA

-continua POMERIGGIO: CERP ROCCA PAOLINA. Personaggi fuori del comune. Questi personaggi fuori del comune sono gli appassionati produttori. Si alternano i nostrani a quelli descritti nel libro. L’Italia è questa, piena di gente appassionata del proprio lavoro. Artigiani del gusto. Questa cultura d’impresa sono storie familiari d’impresa. Siamo al CERP della Rocca Paolina, Provincia di Perugia. Dopo il saluto e l’intervento per la Provincia di Perugia dell’Assessore Ornella Bellini, sotto le volte cinquecentesche del Sangallo, si parla dei nostri prodotti tipicamente storici, della fagiolina del lago Trasimeno, quella policromatica, specifica il Prof. Mario Falcinelli, Presidente Consorzio Igp Lenticchia di Castelluccio e del Farro di Monteleone di Spoleto, o quella bianca più conosciuta e apprezzata, che mia nonna chiamava risina per quel piccolo puntino nero, e che, cotta  con il riso,…

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08 Mar PRODOTTI FUORI DEL COMUNE. LA ROVEJA E LA SCIENZA 2 parte FACOLTA’ DI AGRARIA PERUGIA

-continua MATTINA: AULA MAGNA FACOLTA’ DI AGRARIA. Prodotti fuori del comune  2° parte Ora è la volta del Prof. Aldo Ranfa, Dipartimento Biologia Applicata, che illustrerà l’argomento Erbe campagnole e sapori montani  da conservare e valorizzare. Arrivano i profumi, gli aromi misti alla scienza e conoscenza dei luoghi. Arriva l’Etnobotanica. Valorizzare il territorio attraverso il recupero di antiche usanze, tradizioni, costumi e pratiche culinarie che non esistono scritte ma registrate solo nella memoria degli uomini e, aggiungo io, nella memoria della natura. La cucina delle erbe: un rapporto molto stretto con le antiche comunità agricole-pastorali e spesso alimento-medicamento per gli abitanti di questi luoghi. Aspetti fitoecologici e nutrizionali di alcune specie vegetali spontanee in Umbria, per la conoscenza, recupero e valorizzazione di risorse ambientali: la Bunias erucago, conosciuta anche come…

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08 Mar PRODOTTI FUORI DEL COMUNE. LA ROVEJA E LA SCIENZA 1 parte FACOLTA’ DI AGRARIA PERUGIA

Ars sine scientia nihil est Iniziamo allora con la Scienza: il contributo di studiosi che hanno condotto lunghe e approfondite ricerche su Roveja e Lenticchia, i prodotti  del nostro territorio descritti nel libro Eat Parade di Bruno Gambacorta. Produttori di paesaggio potremmo definire questi  illustri docenti. Spetta a me introdurre e coordinare questa presentazione dell’ Umbria del Saper fare, che sa di storia, sa di tradizione, di passione e impegno. Si snoderà  attraverso tre percorsi tappa: prodotti, personaggi, e ricette fuori del comune. La mattinata sarò dedicata ai prodotti fuori del comune, le nostre leguminacee saranno esaminate dal punto di vista scientifico, di marketing e in abbinamento con erbe spontanee e montane. Così piccoli territori, Civita di Cascia e Castelluccio di Norcia, in una importante pubblicazione enogastronomica, piccole frazioni di…

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29 Feb ROVEJA E LENTICCHIA. TOUR DI PRESENTAZIONE A PERUGIA del libro EAT PARADE di Bruno Gambacorta

Venerdì 2 marzo 2012. Prima a Perugia dell’opera prima Eat Parade, libro del giornalista Bruno Gambacorta, che conduce da oltre 13 anni la rubrica del Tg2 che porta lo stesso nome, un rotocalco sull’Italia a tavola, seguito da oltre 2,5 milioni di telespettatori. Eat Parade Libro: alla scoperta di personaggi, storie, prodotti e ricette fuori del comune. Gli argomenti del libro: Saper fare: in giro per l’Italia alla scoperta di personaggi e prodotti fuori del comune salvati dall’estinzione o reinventati all’insegna della qualità. Far sapere: divulgatori appassionati e colti, capaci di scegliere e proporre il meglio dell’enogastronomia di qualità. Rinascere in cucina: le storie di chi si è inventato una nuova vita tornando a coltivare la terra, a produrre o raccontare cibo e vino. E oltre 70 ricette. Nel Saper…

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27 Gen PICCOLO TEATRO DEGLI INSTABILI: ANNA BONAIUTO LA BELLE JOYEUSE

Teatro delle idee, dell’intelligenza, dello spirito critico, ma anche della passionalità, questo di Anna Bonaiuto. Storia e biografia insieme. Storia e sentimento. Teatro-donna. Cristina Trivulzio, principessa di Belgioioso, eroina risorgimentale, intellettuale brillante, stravagante, interprete di un risorgimento libertino e liberale. Voce dissonante appassionata moderna. Una donna insomma del tempo e di tutti i tempi. Spettacolo di ricordi, visioni, emozioni, nostalgia, tutto filtrato da dolcezza e tenerezza. Assolo in scena, solo una sedia a rappresentare la storia e il mondo. La storia è quella del nostro Risorgimento, con i personaggi che l’hanno fatto, ma visti da una angolazione diversa, più intima, di chi ha giudicato, ha chiacchierato, ha criticato, e in fondo poco compreso l’animo di questa donna.  Le scene si ripetono e ogni tanto si interrompono per un attimo, per…

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24 Gen ROCCA PAOLINA SALA CANNONIERA: ARTISTI PER L’UNITA’ D’ITALIA

Interessante 150 e oltre. Molto oltre. Avanti a interpretare l’Italia e gli Italiani di oggi: gli stereotipi, i costumi, il pensiero, le novità. Questo regala l’arte moderna e contemporanea: la possibilità di vedere oltre, spaziare insieme all’artista al di fuori dei canoni prefissati, degli schemi di scuola, vedere dove va l’arte figurativa in un artistico canto corale dove il tema comune è noi, tutti noi italiani oggi. Una dismogeneità linguistica, perché stili diversi opere pittoriche scultoree saperi e tecniche diverse, che però si amalgama in un progetto che vuole andare oltre e in  questo sorpasso trova la sua peculiare unità. Al centro della Sala Gli incatenati di Alessandro Marcucci Pinoli, incatenati in un cerchio, rossi manichini maschili. Sono I venditori di fumo, dagli occhi bianchi inespressivi, perché senz’anima, occhi pieni…

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10 Gen TEATRO CUCINELLI A SOLOMEO: ASSOLO DERVISH di ZIYA AZAZI

“ Lo stato interiore rende l’uomo un Dervish, non i suoi abiti, né la sua condotta…” Meditazione turca in due atti: Azab, angoscia, aumento progressivo di massima tensione e velocità,  e Dervish in Progress, esplosione di gioia e serenità raggiunte con il movimento circolare continuo e luminoso. Emozione pura. Danza Sufi, un Dervish roteante, suono Sufi, ripetuti suoni sincopati e metallici, musica elettronica con componenti tradizionali e contemporanei. Inizia così con questo borbottio metallico con movimenti viscerali profondi rumori gorgoglii umani preludio a musica ritmica ossessiva e al movimento ossessivamente ripetuto e gira e gira all’inizio tanto bianco veste bianca bianco lenzuolo che ruota drappo che gira e gira angoscia quando inizia la rotazione continua si intuisce lo sforzo fisico la ricerca di sé e di un non sé rotazione…

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06 Gen CHIESA DI SANT’ERCOLANO A PERUGIA, LA CHIESA NELLA ROCCIA: IL PRESEPE NAPOLETANO DELL’ARCHITETTO MICHELE BILANCIA 2

Continua- Così nascono palazzi, ville, case, giardini, rupi, foreste, spazi muschiosi, insieme a cascatelle, ruscelli in miniatura, fiumi e fontane, antichi templi  dove viene sistemata la mangiatoia della natività. Gesù Bambino è posto nel presepe, mangiatoia significa questo nome. Mangiatoia, elemento fondamentale per tutti i presepi che verranno, insieme alle tre scene principali: la Natività, Maria Giuseppe e il Bambino nella mangiatoia; l’Annuncio, gli angeli e i pastori richiamatori e veglianti; l’Adorazione, più o meno vasta, più o meno coinvolgente l’intera comunità, i suoi membri, i suoi mestieri, l’intero paese, il mondo, la storia. La storia entra dentro il presepe con la società e con la vita che vi si svolge, perchè il presepe è di tutti e tutti rappresenta. Per la grande diffusione e richiesta, si cominciano a costruire…

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06 Gen CHIESA DI SANT’ERCOLANO A PERUGIA, LA CHIESA NELLA ROCCIA: IL PRESEPE NAPOLETANO DELL’ARCHITETTO MICHELE BILANCIA 1

Un presepe napoletano a Sant’Ercolano, la chiesa nella roccia. Sant’Ercolano turrita abbraccia le mura, le circonda di affetto millenario, sentinella del tempo, nel tempo rimasta bellissima e altera, a guardia, a difesa della nostra città. Ora che il giardino è più spoglio, spogliato da un  inverno avanzato, l’antica forma appare, bianca, e bianca la chiesa con il pulpito ancora ancorato al suo posto, malgrado l’offesa del capo troncato per meglio “ sparar coi cannoni” dalla Rocca Paolina. Vestiti di sacro. Così mi appaiono i personaggi del presepe napoletano dell’ architetto Michele Bilancia. Stoffe povere o preziose, sete pizzi trine e ricami per personaggi riccamente vestiti in primo piano sul proscenio, o stoffe povere per il mendicante, quello zoppo con la mano protesa, o il saio del frate questuante, o le…

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05 Gen PICCOLO TEATRO DEGLI INSTABILI: LE SORELLE MARINETTI E L’ORCHESTRA MANISCALCHI IN ” NOTE DI NATALE”

Note di Natale nell’aria. Le Sorelle Marinetti con l’Orchestra Maniscalchi per un “ Xmas Show”,  prima metà del novecento: tre sax, due trombe, un trombone e un quartetto ritmico formato da pianoforte chitarra basso e batteria. Atmosfera magica fuori: l’Assisi delle mille luci di alberi e angeli, dei mille presepi, atmosfera magica dentro il Monte frumentario, per l’occasione teatro dance-hall. I’m dreaming of a white Christmas…Let it snow, let it snow, let it snow!!! L’esordio è natalizio , delizioso bianco e morbido come la voce di Valerio Di Rocco, il cantante solista che si alterna a quella suadente delle Sorelle Marinetti, splendide ragazze (o quasi) che in perfetto falsetto e “canto armonizzato”, presentano pezzi di struggente armonico ricordo insieme  a pezzi di autentico swing dell’orchestra diretta dal M° Christian Schmitz….

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29 Dic POLVESE, ISOLA DEL NATALE, L’ISOLA CHE C’E’

L’isola di per sè è affascinante: è il paese che non c’è, è infatti sull’acqua, confini labili fluttuanti, confini di fantasia. L’isola non esiste se non per il mare che la circonda. Non è luogo, non ha una propria fisionomia, la prende dall’acqua. L’isola-utopia diventa allora simile al luogo che la circonda, a quell’acqua che la delimita e le dà una forma, la stessa acqua che la libera da ogni vincolo terraneo, da ogni storia da ogni nomos che al luogo possa riportare. E’ una creatio ex nihilo, l’ossessione-creazione di un’ altra terra. Nel suo spazio “ aperto” ancora tutto si può scrivere. E quest’anno, come per magia, qui si è scritta la storia del Natale. Si è fermato qui Babbo Natale. Questo lembo di terra è un irresistibile richiamo…

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22 Dic BUON NATALE PERUGIA: IL MAGO DI NATALE

Il mago di Natale S’io fossi il mago di Natale farei spuntare un albero di Natale in ogni casa, in ogni appartamento dalle piastrelle del pavimento, ma non l’alberello finto, di plastica, dipinto che vendono adesso all’Upim: un vero abete, un pino di montagna, con un po’ di vento vero impigliato tra i rami, che mandi profumo di resina in tutte le camere, e sui rami i magici frutti: regali per tutti. Poi con la mia bacchetta me ne andrei a fare magie per tutte le vie… …Ogni strada avrà un albero speciale per ricordarci che ovunque è Natale: comincerei con Piazza Italia, l’addobberei tutta quanta per ricordarci i 150, l’albero poi in Corso Vannucci lo farei coi cavallucci, quelli marini, sempre nei sogni di noi perugini, tanti regali sull’albero…

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15 Dic OLIO, UN “FUNCTIONAL FOOD” DI NATURA. LE COTTURE IN OLIO.

Distese di olivi, di moraiolo, leccino o dolce agogia, nome da fiaba. Da lì all’olio il passo è breve, il rito si rinnova ogni anno, diverso nella raccolta nella resa nel sapore nell’aroma. Curiosità di scoprire i profumi gli aromi i sapori, di fare un confronto diretto tra le diverse cultivar, di abbinarle ai diversi piatti, quello insomma che si fa anche col vino, altro prodotto storico della fatica e del  lavoro dell’uomo. E della passione del frantoiano per la sua terra che conosce che rispetta che ama. L’olio buono deve profumare, deve pizzicare, perché gli antiossidanti pizzicano e a me piace amaro, lo considero un pregio in più. E’ perfetto sparso su fresche insalatine estive o su tornite verdure lessate e erbette invernali che accompagnano le nostre carni bollite….

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14 Dic I NOSTRI 150 ANNI DI “CUCINA ITALIANA” 2

Continua- Nel nostro ‘800 il Collodi di Pinocchio e il Manzoni dei Promessi Sposi saranno fini e pittoreschi descrittori di osterie e taverne. Basta soffermarsi su la cena di Pinocchio col Gatto e la Volpe. “ Entrati nell’osteria si posero tutti e tre a tavola, ma nessuno di loro aveva appetito. Il povero Gatto, sentendosi gravemente indisposto di stomaco, non potè mangiare  altro che trentacinque triglie con salsa di pomodoro e quattro porzioni di trippa alla parmigiana; perché la trippa non gli pareva condita abbastanza, si rifece tre volte a chiedere il burro e il formaggio grattato! La Volpe avrebbe spilluzzicato volentieri qualche cosa anche lei, ma siccome il medico le aveva ordinato una grandissima dieta, così dovè contenersi di una semplice lepre dolce e forte con un leggerissimo contorno…

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14 Dic I NOSTRI 150 ANNI DI “CUCINA ITALIANA” 1

Eravamo terra senza una Terra. Eravamo senza una Lingua. Eravamo senza Identità. Tra la perduta gente, per citare Dante e il suo sogno  trecentesco, anticipatore di quello risorgimentale di un’Italia libera indipendente e unita, anche linguisticamente. Non avevamo costumi, non eravamo una Nazione: “ Gli italiani non hanno costumi, essi hanno delle usanze. Così tutti i popoli civili che non sono nazioni”. (Giacomo Leopardi ) La nostra koinè linguistica stentava a partire, ricca di parole dialettali, di francesismi, vocaboli austriaci, spagnoli, normanni, arabi. Se la lingua riflette il mondo delle idee e il pensiero, non potevamo allora pensare l’Unità. La lingua è stata la prima necessità urgente per sentirci italiani. L’unico modo per entrare all’interno del mondo reale è nominandolo, è l’unico modo per possederlo. Non possedevamo l’Unità, non la…

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04 Dic AL CERP, ROCCA PAOLINA: MANGIAMO LA CALABRIA, PARLIAMO DI CALABRIA

Mangiamo la Calabria, parliamo di Calabria, oggi qui al Cerp. Questa bellissima localizzazione con i suoi oltre trenta metri di lunghezza dispiega quasi geograficamente la regione che ospita con le sue prelibatezze. La lunghissima sala e le altre nicchie del gusto interpretano magnificamente la morfologia del territorio calabro, lunghissimo e ricco nello stesso tempo di città-scrigno di tesori. Magna Grecia, immersa nei profumi oggi, la storia si dipana dalle lunghe tavolate, greci, arabi, normanni, spagnoli, tutta la civiltà, tutti i primordi della conoscenza si sommano in questi prodotti che parlano calabrese: una parlata larga rotonda aperta, come aperti sorridenti appaiono i visi dei venditori-creatori di primizie, fieri di presentare la loro terra. Volti anche giovani di ragazzi e ragazze che continuano tradizioni antiche di famiglia, consapevoli di avere una grande…

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29 Nov GUITARRA! LA VOCE DEL SUBLIME: SUONO SENTIMENTO EMOZIONE

Guitarra! La voce del Sublime: suono sentimento emozione. Una Chitarra Torres, classicissima, antica, la più famosa, da sempre la sua, del M.° Stefano Grondona. Sto per ascoltare il timbro reale di una Torres. E’ come sentire un violino Stradivari. Mentre prova, mi rivela i legni: abete e palissandro. Abete profumo di legno di boschi, tonalità morbide e chiare, per un utilizzo più ritmico e una maggiore risposta della cassa; palissandro, altro legno altro profumo, intensità pungente, suono con bassi caldi e profondi, suono ricco di armonici. Ma il legno può così diversificare il suono? Il legno è cosa viva, respira e si fa respirare. Parla del luogo dove è nato e si piega più o meno docilmente alle vibrazioni sonore. Profumo di legni, di liuteria. Chitarra classica, meccanismo semplice e…

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28 Nov LA (NOSTRA) MEMORIA NEI CASSETTI: PERUGIA 1944/1970

Guardiamo nel cassetto dei Ricordi. Oggi Foto soprattutto. Qui a Palazzo della Penna, Museo civico d’avanguardia, che in questi mesi ha tesaurizzato le tante bellissime foto portate dai perugini, per mostrarci come eravamo. Si parte dal 1944, anno della Liberazione e si arriva al 1970, anno dell’insediamento del primo Consiglio Regionale. Apriamo allora i “cassetti dei ricordi”, togliamo la polvere dell’oblio, ricordiamo per andare più avanti, sempre, per trasformare e guardare oltre, avantgarde, avanguardia appunto. Memoria, emozioni, rintanate nell’amigdala, nome primitivo del primitivo cerebro o nelle cortecce sensoriali, se predomina il vedere il sentire il toccare? Scatti, foto private, di eventi di storie di case di famiglie di singoli, di città beneamata, sempre. Foto private belle più o meno belle sempre interessanti perfette o non, ma storie di persone che…

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23 Nov PICCOLO TEATRO DEGLI INSTABILI: QUANDO LA RADIO, GLI ITALIAN HARMONISTS

Quando la Radio. Mi sento l’anima leggera bianca pura come un fior… Vado a zonzo dove il cielo è sempre blu, con i passeri che svolazzano sopra gli alberi e mi cinguettan di lassù. Quanta poesia!!!   ( Vado a zonzo, Ernesto Bonino, 1942) Se “quando la radio cantava” il mondo era così, lirico e  felice, i tempi saranno stati sicuramente migliori. Peccato non essere vissuti allora, non esserci stati dal vivo. Ma la serata trascorsa con gli Italian Harmonists, ha riportato quei tempi, i momenti indimenticabili di quando mia madre cantava per casa quei refrain, di lei ragazza, che mi parlano ora di lei. Cinque voci maschili e un pianoforte insieme a raffinatezza intelligenza e quanta delicatezza. Seduta nella poltroncina rossa del teatro, guardo, ascolto questi formidabili artisti sforzandomi di…

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21 Nov “BAGLIORI D’AUTORE” con HERMANN HESSE: IL CAVALIERE E IL SANTO

Il Cavaliere e il Santo, inizia così la rassegna Bagliori d’autore con il primo piano su Hermann Hesse. Un reading letterario in musica, sacro e profano, di due racconti: la cavalleria delle leggende tardo romantiche tedesche, descritta però con vena poetica autentica, che rende questo primo racconto  diverso dalle solite storie di maniera, e l’infanzia di San Francesco, il secondo racconto, dubbi e tormenti giovanili di Francesco fanciullo, con spunti forse autobiografici. Inizia “ Un’avventura da antiche fonti”, racconto di epica cavalleresca e amor cortese. La fiaba del nobile cavaliere Ottocar, della bellissima figlia Alinda e del cavaliere che riuscirà ad averla in sposa. Con il denso lirismo di Tant que vivray, composizione rinascimentale di Claudin de Sermisy, apre l’Ensemble Vocale Libercantus, un “ magnifico gioco di voci di ieri…

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15 Nov ESTATE DI SAN MARTINO: SERATA DI NOVELLO, SAPORI ANTICHI E AROMI DI VINI

Tutta sul vino sarà la serata. Vino da bere, da ascoltare, vino da ridere con frizzi e lazzi ironici, piacevolmente colti. Corinna Lo Castro e Andrea Cagliesi ci accompagnano con il loro Simposium “In vino veritas” , un  percorso etilico con un menù di colori e sapori autunnali, qui ad Assisi al Ristorante San Francesco. Apre Corinna che legge poesie come fiori: di Hermann Hess, La farfalla nel vino – Una farfalla è volata nel mio bicchiere di vino,/ ebbra si abbandona alla sua dolce rovina,/ remiga senza forze, ora sta per morire,/ ecco, il mio dito la solleva via…-; di Wislawa Szymborska, Accanto a un bicchiere di vino- Il tavolo è tavolo, il vino è vino/ nel bicchiere che è un bicchiere/ e sta lì dritto sul tavolo./ Io…

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11 Nov PICCOLO TEATRO DEGLI INSTABILI: SUGO FINTO

Il teatro è vivo, diletta, ma è anche cosa estremamente seria. A teatro scorre adrenalina tra attore e spettatore, così vicini, l’uno di fronte all’altro. Sugo finto, sapienza teatrale. Commedia piacevole, divertente, ma commuove, fa pensare. Comicità e malinconia insieme. Le attrici sono fantastiche, Paola Tiziana Cruciani e Alessandra Costanzo. Addolorata e Rosaria due sorelle come tante, zitelle, caratteri opposti, opposti modi di vedere la vita, quotidianità di quotidiani fatti, continuo comico scambio di liti e discussioni, di battute classiche, quasi aforismi recitati sospesi nell’aria, sul come vivere la vita, come  privazione continua o come godimento, sugo finto o sugo vero, questa la prima parte della commedia. Da sorridere. All’inizio sarà una pasta veloce col sugo finto, alla fine sarà una minestra lenta anzi lentissima, con poco sugo finto per…

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04 Nov IL RISOTTO: LA COTTURA ITALIANA DEL RISO. 1

Il risotto: la cottura italiana del riso. Risoptimo risopto risotto: non importa chi per primo l’abbia chiamato così, o se a un certo punto, di comune accordo, i parlanti abbiano deciso che il riso era buono, era ottimo: mi piace comunque pensare che così sia stato. Il riso faceva bene, aveva una veste di salubrità e bontà, una specie di neutrale nutrimento che ognuno poteva vestire a suo piacimento, sentendosi bene anche dopo averne mangiato tanto. Saziava ma non appesantiva il pensiero, la mente. Il biancore poi si accostava a quel nitore di tante ricette medievali, era accettato come sano come buono come bello. E questo l’avranno certamente capito quei monaci benedettini, ora et labora,  che cominciarono a coltivarlo in quelle terre malsane e paludose, inventando da esse qualcosa di …

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