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10 Apr E CI CHIAMAVANO CINCALI. MARIO PERROTTA: ITALIANI CINCALI!-PICCOLO TEATRO DEGLI INSTABILI-ASSISI

E ci chiamavano cìncali e, vista la scarsa, quasi nulla propensione delle popolazioni nord europee verso la pronuncia della nostra fricativa, tradotto era zingari. Zingari ci chiamavano perché nomadi, costretti a emigrare da sud a nord, e ancora più a nord, in cerca di lavoro per vivere, anzi per campare. Lasciando a casa affetti, famiglie, donne sole a ricordare. E soltanto un uomo rimasto nel paese, un postino a raccontare, l’unico che sa scrivere e leggere quello sciame di lettere rassicuranti, nostalgiche, grondanti amore, cìncale anche loro, che migrano da sud a nord in flussi continui, portando notizie di lavoro duro quotidiano, di sudore, di paura, di speranza di ricchezze mai raggiunte, di lavoro sotterraneo sognando l’aria, il cielo e il sole del paese, le proprie donne, madri, mogli, figlie…

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09 Apr LE “GHIANDE DI PIOMBO” DEL BELLUM PERUSINUM. MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DELL’UMBRIA

Le “ghiande” di piombo, i proiettili del Bellum perusinum, come missili mortiferi scagliati da frombolieri esperti, furono usate con largo impiego durante l’assedio di Perugia (41-40 a. C). Se colpivano il nemico in velocità, col loro peso notevole di circa mezzo etto, questi proiettili erano omicidiari. E se cadevano a vuoto o non uccidevano, comunque sbeffeggiavano, irridevano, con le due facce opposte recanti iscrizioni e incisioni di ingiurie, epiteti scurrili e sfottò, anche con immagini erotiche impresse, come a dire, non ti ho colpito, ma guarda cosa penso di te. Così si conclude l’interessante visita guidata qui a Perugia al Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria, con argomento le armi da difesa e da offesa della nostra Antichità. Si era partiti dalla tomba etrusca dei Cai Cutu, scoperta intatta, sigillata, nella zona…

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06 Apr LO SPECCHIO DI ELENA: MUSEO NAZIONALE ARCHEOLOGICO DELL’UMBRIA

Può uno specchio riflettere un mito? Sì, se è del IV secolo a.C, bronzeo, di fattura etrusca e porta incisa la figura di Elena di Troia. E’ vivo davanti a noi, e sospeso ad un sostegno. Nero, forma sferica perfetta, profilo piatto e codolo a linguetta, inserito forse in un manico di diverso materiale, legno oppure avorio, e inciso finemente. Raffinatezza di esecuzione, cura del disegno, con iscrizioni dai magici nomi etruschi dei protagonisti della scena: Elinei, Elena, Lamtum, Laomedonte- ma per alcuni studiosi Tindaro padre di Elena e dei gemelli Castore e Polluce, Pultike in etrusco-, e Auri, l’Aurora con il suo carro, il tutto circondato da un fregio vegetale. Vista l’amenità del ritratto sembra raffiguri una scena familiare di serenità per il ritorno di Elena a Sparta, dopo…

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01 Apr PASQUETTA 2013: ASSISI

Pasquetta e una giornata di mezzo sole, la prima, ottima per una uscita verso la sempiterna immutabile coinvolgente Assisi, piena più che mai di turisti, e noi- sono con gloria-, bypassiamo i parcheggi stracolmi, e lasciamo l’auto un po’ fuori per camminare e godere della luce del sole. Si arriva a Santa Chiara- dentro sarà la benedizione pasquale, fuori il belvedere mozzafiato-, poi Corso Mazzini- e un musicista dal mistico suono di inusuale strumento-, i negozi di souvenir con i vecchi santini, più a sinistra la piccola piazza con la casa di Francesco, e poi la Piazza del Comune con la bella fontana e in fondo il Tempio di Minerva a ricordare che questo era il Foro romano, testimone del tempo di una città che racconta di storia di uomini,…

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27 Mar LA NOSTRA TORTA DI PASQUA: QUELLA “TORTA AL FORMAGGIO ALTA”.

RICETTE e ricette della Torta di Pasqua al formaggio. Alcune verosimili, altre verosimiglianti, alcune impossibili, che le lunghe lievitazioni, quelle familiari a cui contribuivano tutti i membri della famiglia, rimangono oggi solo in alcune nostre realtà rurali e in alcune famiglie dove la ritualità del cibo è così importante da superare persino lo scoglio della modernità. La nostra Torta di Pasqua nasce Slow nella sua forma, così alta nell’attesa, nel suo colore, così giallo per le tante uova gelosamente serbate, e racconta di lentezza e condivisione di gusto e di affetti. Parla di sacro e di profano insieme, trionfo ed esplosione di gusto dopo il lungo periodo di astinenza quaresimale e nello stesso tempo modernità di un rito rinnovato, ma nelle coscienze sempre antico. Questo pane delle feste, arricchito secondo…

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23 Mar IN VENTIMINUTI:”INCONTRO RAVVICINATO”CON I MATERIALI DEL MUSEO, IL MITO DELLA SIRENA. MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DELL’UMBRIA.

C’è Sirena e Sirena. Nei secoli, nella storia del mito degli uomini le Sirene, creature immaginifiche, hanno sempre rappresentato qualcosa di irraggiungibile, di fantastico, di proibito. Ma non hanno avuto sempre la stessa figura. Lo scopriamo oggi qui a Perugia, al Museo Archeologico nazionale dell’Umbria in questo interessantissimo In Ventiminuti, il canto che uccide. Rappresentazione e mito della Sirena, un incontro ravvicinato con i materiali del Museo, che ci immette in un mondo mitico di antica fiaba. Partendo da un oggetto del Museo, un vaso bronzeo, una situla con coperchio del VI secolo a. C di manifattura campana e ritrovato nella necropoli perugina di Santa Caterina vecchia, si risale alla storia di queste mostruose incantatrici. Almeno all’inizio erano mostri. E un mostriciattolo, piccola pregevole miniatura dalla testa di donna e…

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17 Mar TEATRO CUCINELLI-SOLOMEO: THE SUIT, LUI LEI E IL VESTITO (DELL’ALTRO)

Lui, lei e il vestito dell’altro. Feticcio ingombrante, mano a mano angosciante e foriero di morte. E la vicenda personale si mescola, si aggroviglia con quella sociale dove la morte è ogni giorno, fuoco e fiamme permeano la città, ogni scusa è buona per eliminare qualche nero. Aria chiusa di apartheid dentro e fuori le mura domestiche, in un racconto in apparenza leggero, a tratti quasi comico, come è la comicità più vera, quella surreale e triste. A long time ago…,inizia così la fiaba terribile di The Suit , L’abito, che dà il titolo alla piéce tutta in inglese, con sopratitoli, come il testo originale, un lavoro bandito dal regime, perché di scrittore nero sudafricano Can Themba, morto in povertà nel 1968. Reso miracolosamente leggero e nello stesso tempo profondo…

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14 Mar WALLS, LE PARETI DEL CERP ROCCA PAOLINA: TUTTI I COLORI DELL’ACQUA

Quanti sono i colori dell’acqua. Quando è oceano o mare, lago, fiume, stagno, rivolo, ruscello, quando è pioggia, o goccia per un attimo ferma; quando si mescola al cielo o permea la terra da lei liquefatta, quando è salute nel bicchiere, trasparente oro da bere che nutre il pianeta. Walls, le pareti del CERP, accolgono e “trattengono” l’acqua nel suo linguaggio del mondo: l’acqua come bene prezioso, riserva inesauribile ormai quasi esaurita. L’Arte riflette, dal punto di vista stilistico e contenutistico, sui cambiamenti in atto, terreno universale di incontro e sviluppo di culture diverse e diverse civiltà, riflette su un bene comune. Cheng Jang Gang. Aprono la mostra i suoi Uccelli, tutti olio su tela, e l’Uccello 8 si appoggia su fiori d’acqua, rimembrando uccelli di stoffe di seta orientali…

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04 Mar PROFUMO DI DONNA: COSMESI E BELLEZZA NELL’ANTICHITA’. MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DELL’UMBRIA

Profumo di donna oggi lungo le sale, splendide, del nostro Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria, qui a Perugia. Suppellettili, accessori, manufatti che parlano nei millenni di noi donne, dedicato a noi insomma. Il mondo femminile in epoca etrusca e romana dal V. sec a.C  fino all’età imperiale, filtrato attraverso i nostri oggetti. Partiamo dalla donna etrusca che ha una sua fisionomia sociale ben delineata: partecipava alla vita sociale e poteva prendere parte ai banchetti insieme agli uomini. Questa importanza è ben visibile nei doppi cognomi etruschi, quello femminile affiancato sempre a quello maschile. Nell’urna etrusca di Casaglia, zona limitrofa alla città di Perugia, la defunta sul coperchio è in un momento di intimità conviviale insieme al marito. Il rilievo scolpito poi sulla fronte dell’urna è il saluto d’addio tra coniugi accompagnati…

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01 Mar FESTIVAL DEL CINEMA CITTA’ DI SPELLO: SPELLO- VILLA FIDELIA- BORGHI UMBRI

Sembra che l’orografia di Spello, la splendida Colonia Julia, così piccola e così preziosa, ben si adatti allo spirito della rassegna che già per il secondo anno vi ha luogo: il Festival del Cinema che vuole occuparsi dei film meno conosciuti o celebrati e soprattutto descrivere e premiare tutti coloro che lavorano”dietro le quinte” di un film, con premi alle professioni del cinema. E’ come se Spello ben si adattasse con la sua fisionomia diversamente bella e importante a pellicole altrettanto diversamente belle e importanti per trasmettere in fondo lo stesso messaggio. Si premieranno così, puntando la macchina da presa sulle professioni, le musiche, il montaggio, i costumi, la scenografia, la fotografia, il suono, il trucco, gli effetti speciali dei dieci film in concorso. Proiezioni gratuite, tutte, e spalmate oltre…

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18 Feb CINEGIARDINI 2013: UNIVERSITA’ PER STRANIERI-GARDEN CLUB PERUGIA

Il giardino simbolo della coscienza rispetto alla selva simbolo dell’inconscio. Una scelta consapevole, un confine prestabilito, un recinto, un termine fisico, un atto estetico: il bello, isolato e messo in evidenza, mediante una scelta tra le forme più belle presenti in natura, le preferite. Il giardino, da profondo legame con l’edificio di cui rappresenta l’ espandersi all’aperto, la sua costruzione-metafora esterna, una sistemazione “artificiale” del sito e della vegetazione, diventa poi, man mano che nell’animo dell’uomo moderno l’angoscia sale, la solitudine avanza e l’incomunicabilità strisciando si insinua, propagazione dell’uomo stesso, il  suo mondo, il rifugio, il bisogno urgente di vedere se stesso, che tranquillo non è, nel tranquillo riflesso del suo verde, nelle piante che sceglie che cura che respira, un ritrovarsi quella verde salubrità accanto, quando la natura vicina,…

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10 Feb NATINO CHIRICO: UN INVINCIBILE. ARTE E CINEMA AL CERP-ROCCA PAOLINA-PROVINCIA DI PERUGIA

La mia Terra, olio acrilico e foglia d’argento, opera del 2011. Grande nella sua fisicità, la Calabria appare coloratissima, quasi a significare l’enorme variabilità di ricchezza della sua storia e civiltà. Idee e sogni di speranze colorate. E’ la terra dove è nato l’artista che oggi vive e lavora a Roma. Charlie Chaplin occupa molta parte della Mostra e della mente di Chirico per la sua umanità, rivela l’autore. E’un Chaplin in bianco e nero, da cinema muto, carbone ed essenza di trementina, oppure olio e acrilico su sfondo fantasticamente rosso, rosso materico che dà movimento. Charlot della bombetta e del bastone, “ corona e scettro” li definisce l’artista. Dal più realistico, al più colorato da tante nuances che lo ricoprono completamente, sino alle sagome che giocano sulle pareti del…

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08 Feb LE ERBE DI GUSTO: LE NOSTRE ERBE SPONTANEE COMMESTIBILI

Cultura, conoscenza, gusto, affetto, ricordo, memoria, terra. Si respira passione stasera in questo incontro che profumerà di erbe spontanee del nostro monte Subasio, zona Assisi- Spello-Foligno, lo stesso monte dove Francesco si rifugiava in meditazione con i suoi compagni. Partiamo dall’etnobotanica, affascinante tema, storia di gruppi etnici, di unità rurali depositari di antichi saperi e antichi sapori, conoscenze ataviche gastronomiche unite allo studio delle caratteristiche di ciascuna erba spontanea, ovviamente commestibile. Scorrono le immagini di piante tante volte intraviste e mai raccolte per paura dell’ignoto. Sembra si conoscano tutte, ma a ben vedere, molte si somigliano e possono indurre in errore. Perizia, allora, e conoscenza e tecnica per creare quella fantastica sinfonia di sapori che è la nostra misticanza. Il professor Aldo Ranfa, botanico naturalista, elenca le specie note e…

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26 Gen TEATRO CUCINELLI-SOLOMEO: TRADITIONAL FUTURE, UNA DANZA MASAI

Danza Maasai, danza della sabbia e delle nuvole. La sabbia è quella rossa del deserto, accarezzata con movimenti circolari- per ritornare sempre da dove  si è partiti-, poi stretta forte in pugno e sparsa a tutto tondo: quasi un uomo-clessidra appare, nel tempo d’Africa; le nuvole sono quelle che con salti acrobatici verticali densi di energia, si tenta di toccare, affinchè regalino pioggia e vita. Vita per gli uomini Maasai e per il loro bestiame, che seguono ovunque vada, da uomini semi- nomadi. E’ infatti il bestiame che li guida, perché “ le mucche del mondo sono tutte dei Maasai” e della mucca prendono tutto, “ la carne, la pelle, il latte, il sangue”, rivela  Fernando Anuang’A, danzatore e coreografo keniota, di arancio vestito e dipinto. Che ci regala stasera…

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15 Gen FIORI IN INVERNO 4 -SPELLO VILLA FIDELIA-PROVINCIA DI PERUGIA

Terminate le sedie stasera qui a Villa Fidelia. In piedi gusterò l’ultima serata di Fiori in Inverno, la bella manifestazione che ci ha tenuto compagnia in questo periodo natalizio sino ad oggi, 13 gennaio, con quattro appuntamenti di cultura, storia, arte, immagini, musica e gusto qui nella storica Palazzina, fasciata da un affascinante giardino barocco. Gremitissima la Sala del caminetto con qualche seduta sistemata sin nelle salette vicine, dove magari non si vede, ma almeno si ascolta. Bravo e coinvolgente Manuel Magrini che alla tastiera digitale, suona per noi una sua fantasia di motivi, riconoscibile il tema di Jeux d’eau di Maurice Ravel e Someday My Prince Will Come, tratto dal  celebre cartoon disneyano Biancaneve. Ritorna anche un tema allegro, legato ai canti da osteria, Oh du lieber Augustin, accompagnamento…

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11 Gen TACCHI MISTI: MONOLOGHI-ACCESSORIES PER DONNE. PICCOLO TEATRO DEGLI INSTABILI-ASSISI

Un mix di tacchi. Mono-loghi per donne. “Accessories” per sole donne, dalla penna di Gloria Calderòn Kellet che dedica questo suo lavoro a tutte le  donne. Mai così diverse, e così reali e interessanti. Si inizia, (e si terminerà) con Dio, una “ Dea ex machina” della situazione – Salve cari figli. Sono io, il vostro Dio. Siete sorpresi di vedere che il vostro Dio sia di sesso femminile– esordisce la prima Lei-Dio. Come nelle commedie classiche che si rispettino, si inizia e si termina con la divinità, e dalla divinità in poi sarà uno snocciolare di tipi, tipologie reali e vere di come eravamo e siamo, noi donne, nel nostro variegato, multiforme, sfaccettato, nevrotico, intelligente, creativo, noioso, bigotto, audace, ma certo mai banale mondo femminile. Certo da Dio in…

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10 Gen FIORI IN INVERNO 3 SPELLO-VILLA FIDELIA-PROVINCIA DI PERUGIA

Dendroforia, la processione con tronchi di pino portati a spalla, è presente nei riti del Maggio, espressione di antichi riti pagani legati alla natura, alla terra e alla fertilità, in onore della Grande Madre. A Canalicchio di Collazzone, vicino Deruta, gli alberi prescelti, almeno un mese prima  vengono tagliati e intagliati con un cuneo tutto intorno alla punta, con strumenti e tecniche che si tramandano da tempo, lasciando integra solo la base. Diventeranno così macchine processionarie effimere composte da tronchi svuotati e riempiti di materiale infiammabile. La sera del 1 maggio una solenne processione, illuminata da queste grandi inusuali torce, si dirige fuori dell’abitato, verso la chiesa di San Fortunato. Al rientro in paese le fiaccole vengono unite in un suggestivo falò collettivo. L’integrità del percorso effettuato con la fiaccola…

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07 Gen CHIESA DI SANT’ERCOLANO A PERUGIA E IL PRESEPE NAPOLETANO 2013 DELL’ARCHITETTO MICHELE BILANCIA

Se parlo le lingue degli angeli. La nostra Sant’ Ercolano, la “chiesa nella roccia”, risuona delle note del brano di J.M. Stevens, Se parlo le lingue degli angeli, magistralmente eseguito dal Coro di Monteluce, diretto da Francesco Mancino. E gli angeli parlano davvero dalle pareti di questa fascinosa e affrescata chiesa ottagonale, dedicata al nostro amato patrono di Perugia. Si chiude così la serata dell’Epifania, insieme alla bellezza, la storia e l’aneddotica del presepe napoletano, questo dell’architetto Michele Bilancia, che ogni anno ingrandisce il suo già magico presepe di nuovi pastori. Sarà narrata la storia, la curiosità dei luoghi e dei personaggi del presepe napoletano. Brevissimo excursus sui primi accenni e ritrovamenti di realtà presepiali, e poi lo sbocciare a Napoli. Il presepe vuole trasmettere anche oggi il suo messaggio…

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05 Gen 10 ANNI DEL PICCOLO TEATRO DEGLI INSTABILI ASSISI: GENNARO CANNAVACCIUOLO E UN ” GRAN VARIETA'”

Piccolo spazio scenico, grande spazio mitopoietico di storie, di nuovi racconti, spazio dell’intuizione, dell’immaginazione, della parabola. Dieci anni di teatro- cultura- musica, dieci anni di “ instabilità “ di estro e fantasia, un grande compleanno questo del Piccolo di Assisi, un gioiello nel gioiello, incastonato nell’edificio, un tempo Chiesa di San Donato, sedie rosse capitonnè e palcoscenico così vicino da permettere, tra attore e spettatore, un emozionante vis a vis: quel sottile filo di tensione creato dall’imprevedibilità dell’assistere a qualcosa di vivo, quel momento in cui si instaura un rapporto diretto con lo spettatore. E compagnie di attori che sublimano cartelloni stellari. Stasera sarà teatro di parola gestualità musica vocalità suono, di avanspettacolo, caffè concerto, rivista, per fare alcuni nomi del passato, qui attualizzato. Dieci anni dopo la stessa emozione:…

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31 Dic BUON ANNO PERUGIA: FILASTROCCA DI CAPODANNO

Filastrocca di Capodanno Filastrocca di Capodanno: fammi gli auguri per tutto l’anno:… …voglio un gennaio col sole d’aprile, un luglio col mare, un marzo a non finire; voglio il giorno senza la sera d’amore un mare senza bufera; voglio un pane sempre fresco col lievito madre per darmi più affetto, e sul cipresso-che bello- veder spuntare dei fiori di pesco; che argo e fuffi- al più presto- non si guardino in cagnesco, che diano latte le nostre fontane così da sfamare bambine e anziane, che il nostro Mercato si riempia di gente bello e pulito, un sano ambiente, e che il nostro cibo sappia di buono; voglio il rispetto tra uomo e uomo, le nostre strade pulite e sicure e che nessuno possa spacciare polvere bianca al posto d’amore… …Se…

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30 Dic FIORI IN INVERNO 2 SPELLO-VILLA FIDELIA, PROVINCIA DI PERUGIA

Venghino, venghino Lor signori, a veder la malia delle magiche lanterne…venghino! La bellissima Sala del camino di Villa Fidelia si anima di spettatori richiamati dalla voce di Luciano Zeetti del Museo del Giocattolo di Perugia, che spiega illustra e anima le lanterne magiche.  “Lanternista” d’eccezione questa sera,  ripropone  un mestiere del tempo che fu, come un tempo sulle piazze. Le Macchine dell’illusione in movimento, giochi d’emozione nel vedere come ci si divertiva nei secoli addietro con queste lastre di vetro colorato- le proiezioni delle quali iniziano già dal 1600- un primo tempo fatte a mano, poi stampate. Lastre che trasmettono figure e immagini fisse, che poi, con il loro scorrere, simulano un movimento, una simultaneità,  prodromo del cinema vero e proprio, un pre-cinema insomma. I temi trattati questa sera sono…

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25 Dic UN PRESEPIO

Maria peperit filium suum primogenitum, et pannis eum involvit, et reclinavit eum in praesepio: quia non erat eis locus in diversorio. » (Vangelo di Luca, II,7) Quest’anno a natale sarà il presepio a primeggiare Per noi che piccoli e poveri siamo Un bue un asinello, come un tempo, a riscaldare aspettando che venga un Lui a salvare L’albero è in soffitta, troppo bello e sgargiante, troppe luci Sembra un abito da sera, sfavillante, per un  galà che in fondo in fondo non si vuol  fare Quest’anno solo un presepio a primeggiare, come un tempo Come una volta che  pur sempre era natale e c’era poco da mangiare Facciamo in modo che anche oggi un sorriso e un abbraccio possano i pensieri riscaldare marilena badolato,  rime sparse,  dicembre 2012              maribell@live.it

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23 Dic OLIO NOSTRO

Ascolta Il nostro mare d’ulivi Il vento Lo deforma Lo ritorce Il rumore delle foglie Diventa pensiero verde O grigio nella sera Il profumo delle foglie Diventa aroma verde Verde nostro Di colline di boschi di città E l’aria stessa è verde. Questo verde miracolo ogni anno ritorna a ricordare quanto è lungo il suo rituale e faticoso e scarso e quanto sia difficile amare questo fluido così misterioso così liscio e vellutato e profumato d’amore, che nessuno si provi ad alterare! Olio buono olio vero olio nostro Il nostro olio marilena badolato, rime sparse, dicembre 2012               maribell@live.it

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23 Dic VINO NOSTRO

VINO NOSTRO Buon natale a chi ama il vino Quello buono però, quello vero nostro quello intelligente –                                                             Buon natale a chi –                                                       beve insomma con la mente –                                                        e non si lascia ubriacare –                                                              dalle circostanze – –                                                     Buon natale a chi –                                                beve il vino con amore –                                        un vino di vita, di amicizia condivisa –                                                      Profumo di fiori –                                            Profumo di bacche di colli di mare Vino di terra, vino di sangue Amore e dolore Fatica del cosmo Bacio bruciante e cuore bruciato Di stelle e di terra vestito Che l’autunno ha lavorato Vino buono vino vero vino nostro Il nostro vino. marilena badolato, da  rime sparse,  dicembre 2012    maribell@live.it

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23 Dic FIORI IN INVERNO SBOCCIANO A VILLA FIDELIA-SPELLO

Sbocciano fiori in inverno a Villa Fidelia. Sono le tre splendide Mostre che illuminano di intelligenza stupore colori e ritualità le sale della Palazzina, che si erge in mezzo al bellissimo giardino Barocco. Intelligenza e stupore nelle “Macchine dell’illusione”, quelle che fanno sognare e pensare a come l’uomo  sia capace di inventare divertendosi, rallegrandosi, immaginando con lo stupore rinnovato di un bambino. Strumenti fra Settecento e Novecento, lo zogroscopio, il teatro delle ombre, che ingannavano l’occhio con il gioco della  simultaneità dell’immagine, il pre-cinema insomma, in questa mostra curata da Luciano Zeetti, del Museo del giocattolo di Perugia. Colori arte e maestria al piano superiore dove un piccolo assaggio di 30 presepi rimanda alla grandiosa mostra diffusa, ben 200 presepi, che in questi giorni  parla  del Natale a Città di…

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21 Dic TEATRO CUCINELLI-SOLOMEO: PATRICE CHEREAU INTERPRETA COMA

“Un francese” disperato e solo. L’ uomo e la sua lingua. Così appare su un palcoscenico nudo e spoglio Patrice Chereau, e una lingua di vocaboli e suoni che esprimono il dolore la cupezza, la disperazione della solitudine e della depressione. Patrice Chereau legge Coma di Pierre Guyotat. Un testo denso per un monologo serrato, mentre in alto scorre la traduzione in italiano. La scrittura, le parole si intrecciano con la vita, con una desolata condizione. La vita è una sofferta biografia di malattia, di entrata-uscita da ospedali, da amicizie, da rapporti occasionali, da dolori-gioie. Le esperienze di vita diventano simbolo di un vissuto tramite le parole – nessuno, in questa lingua, ha scritto come faccio io– La depressione come lucidità e agonia, sogno e  cruda fisicità.  Delirio e  passione…

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20 Dic LA SERA DELLA VIGILIA DI NATALE IN UMBRIA 2: I PIATTI ANTICHI- LE RICETTE

Maccheroni dolci con le noci I maccheroni dolci della Vigilia rappresentano una ricetta storica del nostro territorio e molto antica. Questa preparazione, di origine etrusca, era condita con il miele, lo zucchero non esisteva ancora ( a Gubbio è ancora oggi il miele ad essere usato al posto dello zucchero ) e le strisce di pasta usate, le laganae, erano di grano antico, cioè il  nostro beneamato farro ( triticum dicoccum), cotte su piastre arroventate, quindi croccanti, che diventeranno poi, in epoca tardo latina maccheroni, da maccare, perchè la  pasta si ottiene con lo schiacciare e ridurre in poltiglia l’impasto. Verranno più tardi, soltanto in epoca medievale, cotte lessate in acqua aromatizzata, brodo diremmo oggi, o semplicemente in acqua bollente. Questa pasta, i maccheroni dolci con le noci, in alcune…

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19 Dic LA SERA DELLA VIGILIA DI NATALE IN UMBRIA 1: I PIATTI ANTICHI

Vigilia in origine era la veglia. Sarà poi l’attesa di un evento che verrà. La vigilia di Natale è un evento nell’evento, è odori, sapori, oggetti, suoni,  meccanismi straordinari di evocazione e memoria.  E’ il primo meeting di famiglia, ognuno di noi ha il suo menù o il suo piatto della vigilia nel cuore. Al significato originario di veglia o attesa si è aggiunto il significato di astinenza dal cibo, perché con il cristianesimo la veglia era di preghiera e digiuno. Digiuno o cena di magro si alterneranno quindi nelle nostre case. Di magro, anche perchè all’indomani ci aspetteranno le variegate paste ripiene di morbide farce, i timballi, l’opulenza delle carni e la miriade di dolci che da nord a sud della nostra penisola vestiranno di golosità storiche la tavola…

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16 Dic VOCI DAL MONDO: CONCERTO DI NATALE DEL CORO DELL’UNIVERSITA’ PER STRANIERI DI PERUGIA

E’ proprio Natale, se tutto il mondo lo canta. Voci dal mondo stasera  cantano il Natale. Qui nell’Aula Magna dell’Università per Stranieri di Perugia, si esibisce  il Coro della stessa università, giovani cantori provenienti da Cina, Corea, Giappone, Stati Uniti, Francia, Olanda, Egitto, e anche dall’Umbria per avere maggior coesione tra territori e territori tra terre e terre, integrazione di lingue e culture. Maestria di un Maestro, l’argentino Alberto Bustos, che ha coordinato arrangiato ed eseguito, addestrato in soli due mesi di prove ragazzi diversi, uniti dallo studio della nostra lingua, che lontano da casa vogliono insieme cantare il Natale. E noi con loro stasera, a dare il benvenuto come cittadini di una città, Perugia, che ospita dal 1921, e dal 1926 nella bellissima sede di Palazzo Gallenga, questa Università…

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13 Dic GIUSEPPE DE GREGORIO OPERE 1935-2004: A PALAZZO COLLICOLA-SPOLETO

Se salti dal verde brillante al cupo ocra velato, senti nella pennellata così tanta emozione, dominio di stato d’animo, di sensazione. Una Natura morta con piatto di frutta di De Gregorio: natura vegetale, naturalismo astratto, ma non troppo, di conoscenza emozione partecipazione. Fantascienza ? Forse, ma colorata, ora squillante, ora fossile. Una specie di colata fredda di verdi-verdissimi  o opaca, quasi lavica, di rossi ocra e marroni. Spazio di natura colline e fogliame o fondale marino, ma simile sempre nelle forme ripetitive, come la natura è ripetitiva nelle sue forme immutabili immutate, nell’immaginare e creare una foglia un animale un ambiente. O forse è Preistoria? Quella vita che spesso nelle cose è inanimata, fossilizzata. Qui la pittura, i segni-simboli che fluenti fluiscono, sembrano tagliati da quella maledetta cornice che li…

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